Ticino
Rico Maggi: "Sorpreso dalle conclusioni del BAK"
Rico Maggi: "Sorpreso dalle conclusioni del BAK"
Rico Maggi: "Sorpreso dalle conclusioni del BAK"
Redazione
6 anni fa
Il settore della moda è stato snobbato dallo studio basilese, ma il direttore dell'IRE non cambia idea

Il dato, passato sottotraccia, non è sfuggito agli addetti ai lavori. Per anni descritto come settore innovativo su cui puntare in Ticino, settimana scorsa il comparto della moda stato assolutamente snobbato dallo studio del BAK Basel (vedi articolo suggerito).

Peggio. A domanda diretta, il presidente della Direzione generale BAK Economics Marc Bros de Puechredon c’è andato giù pesante: "La moda non è un settore che nel medio termine contribuirà al valore aggiunto nel Cantone". Apriti cielo! E pensare che solamente 4 anni fa l’'Istituto ricerche economiche (IRE) aveva indicato la moda come meta settore su cui puntare.

Qualcosa insomma non quadra. "Certo che sono sorpreso. Il settore della moda rimane strategico in tutti i sensi per il canton Ticino", ha replicato oggi il direttore dell'IRE Rico Maggi ai microfoni di TeleTicino.

L’IRE, dunque, non cambia idea. Il settore (che conta 300 aziende e 4000 dipendenti) secondo Rico Maggi rappresenta un'importate piattaforma che unisce trasversalmente l’economia ticinese. "È trasversale perché unisce la logistica con le banche e la finanza ma anche con la tecnologia e con la moda - ha spiegato Maggi - oltre ad interagire con l'USI, dove da un anno è attivo il nuovo Master in Digital Fashion Communication, e la SUPSI".

Nel fratttempo però dal 2015 qualcosa è cambiato. Armani ha girato i tacchi. La Kering ha trasferito 150 dipendenti in Italia. E con questi sono partiti anche diversi milioni di gettito fiscale. Una trentina in tutto. Vien da chiedersi allora se nelle valutazioni del BAK non siano subentrate le recenti pressioni internazionali contro il cosiddetto trasferimento dell’utile. Che la piazza logistica ticinese forse oggi sia meno attrattiva?

"Certamente sono cambiate le condizioni quadro. Gli introiti fiscali sono diminuiti pur rimanendo ancora molto significativi. Da questo però non ne consegue che il settore della moda sia in declino. Semmai tutto ciò apre ad una nuova sfida, per la politica e l'economia. Ad ogni modo riusulta totalmente fuori luogo pensare che la moda possa sparire dal Ticino. "

Secondo Maggi insomma serve pragmatismo. Per altri invece è iniziato il lento declino del settore. Di fatto, però, il BAK ha escluso la moda dai comparti strategici su cui puntare.  "Dobbiamo sapere cosa vogliamo - ha concluso Maggi - Sognamo imprese che impiegano solo ticinesi altamente qualificati? Va bene, qualcuno me le porti".

Tutti i dettagli nel TG di TeleTicino delle 18.45

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata