
Il progetto della rete Tram-Treno del Luganese rallenta. Il Gruppo UDC Ticino ha chiesto alla Commissione della gestione e finanze di ritirare il proprio rapporto, affinché la trattanda venga rinviata alle sedute di Gran Consiglio del prossimo anno. In una nota stampa, i democentristi parlano di “legittimi dubbi” relativi al credito supplementare di 87'390'000 franchi – richiesto per la realizzazione della tappa prioritaria del progetto – emersi dopo un articolo pubblicato oggi da laRegione. Articolo in cui viene spiegato che uno degli obiettivi centrali dell'opera, l’aumento della capacità di trasporto, “non risulterebbe allo stato attuale sufficientemente garantito, alla luce di nuove informazioni tecniche rese note solo negli ultimi giorni". Tra queste, si segnala in particolare che i convogli a doppia composizione "non potrebbero circolare nelle nuove tratte comprese tra Bioggio–Cavezzolo e Lugano Centro, a causa di limitazioni infrastrutturali; in particolare, la lunghezza insufficiente delle banchine e le caratteristiche geometriche delle nuove stazioni e del tracciato".
Perché un rinvio
La questione – si legge ancora – “è nota ai soggetti tecnici, ma non risulta adeguatamente documentata, né trattata nel Messaggio o nei documenti trasmessi alla Commissione della gestione”. Considerando che il Gran Consiglio è chiamato a deliberare sul credito già nella seduta della prossima settimana, “risulta evidente che tali incertezze impediscono al Legislativo di assumere una decisione sulla base di solide informazioni e dati oggettivi”. L’emersione dei nuovi elementi tecnici “rende opportuno un rinvio per garantire che il Parlamento decida sulla base di informazioni aggiornate e complete". Il Legislativo "non può essere posto nella condizione di approvare un credito supplementare di 87’390'000 franchi in assenza della certezza che gli obiettivi dichiarati siano effettivamente raggiungibili".
La richiesta
Secondo i democentristi, è inoltre evidente che l’eventuale necessità di anticipare interventi oggi previsti nella Fase 2 — come raddoppi di binari, adattamenti infrastrutturali o l’adeguamento delle banchine per garantire la capacità richiesta — "comporterebbe verosimilmente ulteriori investimenti". Per questo motivo "è indispensabile chiarire, prima della votazione, se il credito suppletorio attuale sia realmente sufficiente per garantire il raggiungimento integrale degli obiettivi della Fase 1, oppure se saranno necessari importi aggiuntivi, e di che entità". Per tutti questi motivi, il Gruppo UDC Ticino "chiede formalmente alla Commissione della gestione e delle finanze di ritirare il proprio rapporto sul Messaggio 8613, affinché la trattanda venga rinviata alle sedute del prossimo anno".
