Politica
Rete-tram treno, divampa la polemica
Redazione
8 ore fa
Dall'UDC nessun dietrofront: chiederà il rinvio del messaggio sul credito aggiuntivo per l'opera da 770 milioni. E proporrà il referendum finanziario obbligatorio.

La polemica legata alla Rete tram-treno del Luganese continua ad infiammare Palazzo delle Orsoline. Le rassicurazioni sulla reale capacità del progetto di soddisfare i volumi di passeggeri che Norman Gobbi e Claudio Zali hanno fornito alla commissione delle Gestione, hanno convinto la maggioranza, ma non l'UDC. Il capogruppo Sergio Morisoli chiederà domani in aula il rinvio in commissione per ulteriori approfondimenti. Ricordiamo che il progetto, che doveva costare 490 milioni, ne costerà invece più di 770. 500 li elargirà la Confederazione. In Gran Consiglio, in questa sessione, si dovrebbe discutere un aumento del credito pari a 87, 4 milioni.

"È in atto una campagna contro Zali"

Secondo la co-relatrice del rapporto Natalia Ferrara, dall'UDC è in atto una campagna contro Zali e contro ogni tema che arriva dal suo Dipartimento. "A me delle scaramucce tra Lega e UDC interessa poco, mi interessa che il Ticino possa portare a casa un'opera importantissima", ha spiegato ai microfoni di Ticinonews. Secondo la deputata PLR, tutti gli approfondimenti sono già stati fatti. Critico verso i democentristi anche il secondo co-relatore, Fiorenzo Dadò. "Gobbi e Zali sono stati molto convincenti, eppure l'UDC vuole addirittura chiedere il referendum finanziario obbligatorio". Il presidente del Centro sottolinea che portare la popolazione al voto su di un tema regionale potrebbe condurre a una bocciatura che lascerebbe a bocca asciutta l'intero Luganese.