
Torna sotto i riflettori della cronaca una vicenda iniziata dieci anni fa, che vede al centro i genitori della già consigliera di Stato Marina Masoni, Franco e Valeria Masoni-Fontana.
Come riporta La Regione, ieri il Tribunale federale ha infatti pubblicato la sentenza con la quale respinge il ricorso inoltrato dai coniugi Masoni nell'ambito della causa che li contrapponeva allo Stato del Canton Ticino. I Masoni chiedevano la ricusazione del Pretore del Distretto di Lugano, da loro considerato parziale e non indipendente, ma come già le istanze precedenti anche i giudici federali hanno bocciato la richiesta.
La richiesta di ricusazione si inseriva nella causa intentata dai coniugi Masoni nei confronti dello Stato, dal quale pretendevano un risarcimento di 5 milioni di franchi per "l'agire di alti funzonari pubblici, accusati in particolare di aver divulgato ai media informazioni su incarti fiscali" che li riguardavano, in particolare sulla costituzione della fondazione di famiglia "Villalta" a Svitto. Una richiesta sulla quale il Tribunale federale si era già espresso in passato.
La ricusazione del pretore del Pretore del Distretto di Lugano è quindi stata respinta. "Lo scopo di una ricusazione, giova ricordarlo, è quello di assicurare alla parte un giudice imparziale, non quello di garantirle la scelta del magistrato che meglio le aggrada" si legge nella sentenza, che pone le spese giudiziarie di 3'000 franchi a carico dei ricorrenti.
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