
La Lega dei Ticinesi esprime “profonda indignazione” per la decisione del Consiglio federale di sottoporre i cosiddetti accordi bilaterali III con l’Unione Europea a un referendum facoltativo anziché obbligatorio. Questa scelta, si legge in un comunicato, “rappresenta un attacco frontale alla nostra democrazia diretta e alla sovranità nazionale, con il ruolo determinante di Ignazio Cassis che pugnala alla schiena i ticinesi”.
“Serve una reazione popolare”
Ricordiamo che con il referendum facoltativo per l’approvazione dei nuovi accordi servirà, in caso di votazione, unicamente la maggioranza del popolo, mentre con il referendum obbligatorio sarebbe necessaria anche la maggioranza dei Cantoni. Per il movimento di Via Monte Boglia “è disarmante” l’atteggiamento del Consiglio federale e di Ignazio Cassis, “che operano come se la Svizzera fosse già nell’Unione europea”. Un atteggiamento “che rende necessaria una forte reazione popolare”.