
Mai come oggi il Ticino ha registrato un così alto numero di contagi giornaliero, con 492 nuove infezioni. Anche a livello nazionale la situazione è critica, con 11’562 contagi. I ricoveri ospedalieri, per contro, per il momento sembrano essere stabili. Per fare il punto della situazione i colleghi di Ticinonews hanno interpellato Andreas Cerny, direttore dell’Epatocentro Ticino.
Tanti contagi
L’impressione è che i contagi sono tanti, ma il numero dei ricoveri più o meno stabile. C’è una spiegazione? “Di sicuro c’è più immunità tra persone guarite e vaccinate nella popolazione”, spiega Cerny, ma avverte: “Ora bisogna vedere l’effetto dei contagi sui ricoveri, che arriva sempre con un certo ritardo. Ci vuole un po’ di tempo dopo la diagnosi per capire se il decorso della malattia necessita di un’ospedalizzazione. Finora non abbiamo dati che ci fanno credere che la variante Omicron sia meno virulenta delle altre”.
Le prospettive
Per Cerny comunque le prospettive non sono rosee. “Dobbiamo essere preoccupati, i paesi che sono più avanti di noi in questa pandemia con le varianti Delta rispettivamente Omicron hanno già preso misure molto drastiche. Quello che ci aiuta è il fatto che, al di là delle misure introdotte, durante le feste l’economia e l’educazione rallentano, ci sono meno incontri e mobilità. Questo ci può aiutare. Ma la preoccupazione resta perché i casi di oggi sono i possibili ricoveri di domani”.
L’incognita della variante Omicron
In alcuni paesi la variante Omicron è già predominante, mentre in Svizzera rappresenta per ora il 12% dei casi totali (settimana scorsa era il 2%). Di questo passo quando prenderà il sopravvento sulle altre varianti? “Probabilmente questa percentuale è già superiore ed è inevitabile che tra poche settimane prenderà il sopravvento. La domanda rimane quanto ci protegge una semplice vaccinazione di base e quanto sono protette le persone che hanno fatto il richiamo. Al di là di seguire le indicazioni cantonali e federali, è importante fare dei test rapidi se abbiamo incontri con persone vulnerabili. È inoltre importante fare il richiamo il più presto possibile, questo vale per tutte le età”.
La dose di richiamo
Attualmente in Ticino e in Svizzera sono in corso i richiami. Si hanno già indicazioni sul grado di copertura garantita dalla terza dose? In Israele per esempio si parla già del quarto richiamo....”Stando ai dati di laboratorio, chi ha fatto il booster rispetto a chi ha fatto due dosi raggiunge dei tassi di anticorpi protettivi”, risponde Cerny. “Nella realtà ci vuole un po’ di tempo e numeri di osservazione per avere dei dati più solidi, che ci saranno tra qualche settimana. I dati di Israele, più avanti rispetto a noi, ci permetteranno di avere informazioni più precise”.
Consigli per le feste
L’invito di Cerny per le festività è quindi quello di mantenere un atteggiamento prudente. “Se si hanno minimi sintomi non incontrate altre persone e fate subito il test. Se ci sono incontri con persone a rischio è consigliabile fare il tampone rapido. Sarebbe inoltre opportuno prendersi del tempo per iscriversi per il richiamo”.
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