
Sei uomini sono stati arrestati in Italia, con l'accusa di aver compiuto circa cinque rapine in zona Balerna. Ticinonews ha parlato con il dirigente della squadra mobile di Piacenza che ha condotto l'arresto di cinque di loro.
"Tre uomini di origine sudamericana, insospettabili"
Ad essere arrestati a Piacenza, ci spiega il vice-questore aggiunto Michele Saglio, sono stati tre cittadini di origine sudamericana, un cittadino italiano di origini africane e un uomo di origini marocchine. La polizia italiana ha avviato le ricerche in seguito alla segnalazione dei colleghi elvetici. La comunicazione ha permesso di individuare i profili dei ricercati: ciò che ha sorpreso, ci spiega Saglio, è che "i tre uomini di origini sudamericane non avevano mai occupato le autorità: erano persone rispettabili che vivevano sottotraccia". Gli altri due sospettati erano noti alle autorità solo per dei reati minori.
Un "ottimo lavoro" di informazione dai colleghi svizzeri
"L'ottimo lavoro dei colleghi svizzeri", ci spiega Saglio, "ci ha fornito molte informazioni che ci hanno condotto ai sospettati". Le forze di polizia elvetiche hanno potuto fornire dati anagrafici, ma anche immagini dei volti e delle targhe dei veicoli utilizzati - quelle vere e quelle fasulle; infatti, a ridosso della frontiera, i rapinatori installavano al veicolo delle targhe false. Quest'ultima informazione, in particolare, ha permesso di rintracciare gli uomini di origine sudamericana ed il cittadino italiano a casa o sul posto di lavoro. L'uomo di nazionalità marocchina è stato individuato in una zona di Piacenza particolarmente sensibile. L'ultimo arresto è stato condotto a Monza.
La cooperazione internazionale come sviluppo "inevitabile"
Solitamente, spiega Saglio, "i mandati di arresto europei forniscono solo nome, cognome e data di nascita dei sospettati. La completezza d'informazione dei colleghi svizzeri ci hanno aiutato molto". I canali di cooperazione internazionale sono l'arma che permette di contrastare la criminalità di frontiera: "la cooperazione internazionale aumenterà inevitabilmente, il crimine è sempre più internazionale. Lo scambio di informazioni è quotidianità già oggi". Secondo il vice-questore non è da escludere che i sei arrestati facessero parte di una banda di rapinatori più ampia, già parzialmente smantellata in Svizzera mesi fa.