
Il tema del lupo è tutt’altro che esaurito. Anzi, pare destinato ad arricchirsi costantemente di nuovi capitoli. E l’ultimo, in ordine di tempo, è stato scritto questa sera da Germano Mattei, che ha inviato una lettera alla consigliera federale Simonetta Sommaruga chiedendo che il Governo svizzero si chini sulla questione.
“Predazioni mai viste”
È appena iniziata la stagione alpestre e in tutto l’arco alpino, in particolare nei cantoni Vallese, Grigioni, Uri e Ticino, si registrano “predazioni di pecore e capre in numeri mai visti”, si legge nella missiva. “Non sono mai stati registrati così tanti lupi in ogni regione”. Non solo nelle valli e in montagna, “ma pure vicino ai Centri urbani: Zurigo, Novazzano, Taverne, senza dimenticare il Giura e il Giura-Vodese in particolare, dove due giorni dopo l’inizio dell’alpeggio il lupo ha attaccato dei bovini”. Le predazioni registrate in questi ultimi giorni sopra il villaggio Walser di Bosco Gurin, nell’alta Val Rovana in Ticino, “hanno fatto traboccare il vaso”.
Le richieste
La soglia del tollerabile “è ormai superata”, prosegue la lettera. Gli allevatori e gli alpeggianti “sono esasperati e minacciano di farsi giustizia da soli”. L’auspicio, quindi, è che vengano prese ulteriori misure urgenti per arginare “il libero dilagare dei lupi in Svizzera”. Nello specifico, viene chiesto di accogliere, con applicazione immediata, la richiesta del canton Vallese di autorizzare un prelievo straordinario di lupi per i prossimi sei mesi. Un’altra richiesta riguarda l’autorizzazione che, accanto ai guardacaccia, “venga permessa la collaborazione attiva dei cacciatori patentati nel prelievo dei lupi cacciabili e da prelevare urgentemente per contenere il numero”. Infine, si invita a “voler agire con fermezza e determinazione nei confronti della Segreteria della Convenzione di Berna a Strasburgo”, in modo che “evada la richiesta presentata dalla nostra Confederazione nell’agosto 2018, procedendo senza indugi a diminuire il grado di protezione dei lupi da “assoluto (Annesso II)” a “protetto (annesso III)”.
La lettera è firmata da Germano Mattei e Georges Schnydrig, copresidenti dell’Associazione Svizzera per la protezione del territorio dai Grandi Predatori.
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