Il 14 marzo le chiese di tutte il Cantone hanno chiuso le loro porte. Simbolicamente a Chiasso la parrocchia ha deciso di esporre un crocifisso che sabato farà ritorno all’interno del luogo sacro e Don Gianfranco Feliciani non vede l’ora di accogliere i fedeli.
“Non si segna con l’acqua santa, la gente sarà invitata a cercare il proprio posto e vengono occupati banchi alterni” spiega Don Feliciani. “Nessuno può sbagliarsi perché c’è un cartoncino bianco che indica il posto esatto” aggiunge. Inoltre, i fedeli riuniti in chiesa rimarranno fermi durante tutta la messa “anche per la ricezione della comunione, la distribuiremo noi tra i banchi”.
Un periodo particolare, diverso, fatto di cambiamenti anche per la Chiesa. “Sono stati mesi di fatica e anche per chi era abituato a frequentare la Chiesa è stato faticoso”. Ma, Don Feliciani sottolinea: “Questa sosta ci ha fatto bene, ci ha costretti a riflettere”.
Per quanto riguarda invece le alternative attuate durante il periodo di pandemia l’arciprete di Chiasso spiega: “Mi hanno proposto di fare la messa in streaming e devo dire che è stata una benedizione, soprattutto per i malati e gli anziani”. E conclude: “Mi sono accorto di molta gente che ha avvertito nella parrocchia un punto di riferimento”.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata