Ticino
"Quello che mi manca di più del Ticino? La politica"
Redazione
un anno fa
Nicola Schönenberger è stato ospite a Palazzo Civico per parlare di alberi urbani. È stata l’occasione di fare due chiacchiere con lui dopo che due anni fa è partito dal Ticino alla volta di Ginevra.

Da politico e botanico in Ticino, a direttore del Giardino Botanico di Ginevra. Nicola Schönenberger è stato ospite venerdì sera a Palazzo Civico per parlare di alberi urbani a Ginevra, la città più densamente popolata ma anche più verde della Svizzera. Lo abbiamo raggiunto per capire qualcosa di più sul tema e farci anche raccontare della sua nuova vita professionale. “La città di Ginevra oggi conta il 21% di superficie alberata e vuole raggiungere il 30%”, ci racconta l’ex deputato dei Verdi.

Le isole di calore sono un tema anche in Ticino. L'idea è di portare l’approccio ginevrino nel nostro Cantone?

“I ginevrini sono sempre stati molto attaccati ai loro alberi. Dal punto di vista normativo-legislativo ci sono inoltre quadri che permettono di tutelare meglio il verde pubblico e quello privato in zona urbana. Si tratta di descrivere questi strumenti e mostrare cosa ne fa un'amministrazione pubblica per tutelare il verde pubblico. Le nostre città diventano sempre più calde e in Ticino è un problema più grosso rispetto ad altre regioni. Una delle misure migliori per lottare contro le isole di calore in città è proprio la vegetazione”.

È diventato direttore del giardino botanico di Ginevra. In cosa consiste esattamente il suo ruolo?

“Sono responsabile della visione strategica e dell'operatività dell'istituzione. C'è una parte più amministrativa legata al budget e alle risorse umane, ma ci sono anche aspetti legati alle costruzioni e a progetti scientifici”.

Due anni fa ha lasciato il Ticino per Ginevra. Come sono stati questi due anni?

“Sono passati in un fiato. Mi sento molto a mio agio nel mio nuovo lavoro, che è impegnativo. Ma è anche un luogo che corrisponde perfettamente a quella che è stata la mia ambizione fin da ragazzino: studiare botanica e lavorare in un giardino botanico”.

In questi giorni si è festeggiato la giornata internazionale della donna. Cosa si può dire della mimosa, simbolo di questa giornata?

È una simbologia che viene dall'Italia, da una donna comunista del secolo scorso. La mimosa è inoltre un albero che proviene dall'Australia, ma che viene coltivato anche qui. Presenta tuttavia anche problemi: è una specie a carattere invasivo soprattutto nella zona Mediterranea ed è anche allergene”.

In Ticino è stato molto impegnato in politica. Cosa le manca di più ora che è a Ginevra?

“Di politica attiva ora non ne faccio più e forse questo è l'aspetto che più mi manca del Ticino, oltre ai buoni caffè e al sole in inverno”.