
Era un caldo 18 luglio 2019 e quel giorno diverse troupe televisive italiane avevano raggiunto Lugano. Ad attirarli sulle rive del Ceresio era Silvio Berlusconi, appena sceso dal suo elicottero per incontrare un altro personaggio controverso: Philipp Plein. Una visita per motivi di affari, volta a siglare un accordo con il marchio di moda dello stilista tedesco in favore del Monza, la squadra di calcio acquistata dal Cavaliere soltanto un anno prima. A Lugano, Silvio Berlusconi era accompagnato dal fratello Paolo e da Adriano Galliani, amministratore delegato della società lombarda.
In mezzo alle sgomitanti troupe delle reti del Belpaese, che facevano a gara per ottenere la migliore inquadratura di un Berlusconi sfoggiante un sorriso a 32 denti, era riuscita a intrufolarsi anche Teleticino. "Il viaggio è stato straordinario", commentò Berlusconi ai microfoni della nostra emittente, prima di descrivere in dettaglio il breve volo che separava la sua villa dallo scalo di Agno. "Siamo partiti da Arcore e con una linea retta siamo arrivati sul Lago di Lugano. Un viaggio e un panorama splendido, che mi ha fatto considerare come ci si metta meno tempo da Arcore a Lugano che da Arcore a Milano".
Le lodi alla Svizzera, la critica ai comunisti
Il Cavaliere aveva espresso in più di un'occasione la sua stima per la Svizzera e la volle ribadire ai nostri microfoni anche in quel frangente. "Io sono un ammiratore dello Stato svizzero e quindi degli svizzeri. Lo Stato svizzero applica l'istituzione 'Stato' nei suoi principali valori occidentali, che giungono da prima di Cristo". Berlusconi colse quell'occasione per lanciarsi in un excursus storico sulle origini e lo sviluppo della democrazia che si concludeva in un attacco al suo nemico giurato: i comunisti. "Questi valori nacquero quando la Grecia cominciò a scoprire la democrazia e il diritto di libertà. Poi arrivò Roma, con il suo apporto al diritto e alla divisione dei poteri e infine la tradizione giudaico-cristiana, che determinò la pari dignità tra gli uomini e la primazia dell'uomo sullo Stato. Ciò vuol dire che l'uomo, per sua natura, ha dei diritti che lo Stato deve garantire. Invece, nella teoria delle sinistre e del comunismo è lo Stato a dare dei diritti ai cittadini: secondo questa visione, chi è al potere può decidere di ridurre questi diritti o anche cancellarli. Io considero l'ideologia di sinistra opposta alla natura dell'uomo, la più disumana nella storia dell'uomo".
Stima per Philipp Plein
Come detto, quello in programma quel giorno era un incontro di lavoro per una collaborazione fra il Monza calcio e l'impresa di moda di Philipp Plein, in passato finita in più di un'occasione sotto la lente della stampa, della politica e della giustizia ticinese. "Ho sempre guardato a Philipp Plein con molta ammirazione e interesse", dichiarò quel giorno Berlusconi davanti ai giornalisti mentre era seduto accanto allo stilista tedesco, che si faceva tradurre nell'orecchio le parole del Cavaliere. "È partito dal nulla e ha puntato a un sogno difficilissimo da realizzare, ma ci sta riuscendo"
La battuta finale
"Philipp si è dato un'immagine di persona che ama la bella vita, ma questo fa parte del lancio dei suoi modelli". Parole di stima che Berlusconi non ha risparmiato durante il punto stampa per Philipp Plein, a cui ha dedicato un esempio del suo celebre umorismo, che non ha mancato di suscitare ilarità in sala: "Spero di poterlo frequentare perché ha una simpatia personale irresistibile. Non superiore alla mia, ma ci arriva quasi..."
