Ticino
Quasi 9000 firme contro gli sgravi
Redazione
16 anni fa
Nel pomeriggio il comitato 'No al furto degli aiuti anticrisi' ha consegnato alla Cancelleria dello Stato 8912 firme (FOTO)

Sono quasi 9000 - 8912 per la precisione - le firme consegnate nel pomeriggio alla Cancelleria dello Stato dal Comitato referendario contro la modifica della Legge tributaria: in sostanza contro gli sgravi previsti alle aziende che fanno utili. Il referendum, denominato “No al furto degli aiuti anticrisi”, è sostenuto dal Partito Socialista e dagli ambienti della sinistra. “Il referendum è dunque riuscito! - dichiara ai microfoni di Radio3ii Raoul Ghisletta parlamentare PS - I cittadini saranno quindi chiamati a votare nel mese di novembre”. “Avevamo grossi timori che non riuscissimo a raccogliere abbastanza firme a causa del periodo estivo – dice ancora Ghisletta -. Devo dire che però abbiamo avuto una buona collaborazione da parte delle forze politiche sindacali che hanno formato questo comitato. Indubbiamente sarà una votazione importante per definire quale misure contro la crisi si debbano prendere”. "Il Comitato referendario – formato da Partito Socialista, Partito Comunista, Movimento per il socialismo, Alternativaanticapitalista, Unione Sindacale Svizzera (USS), Sindacato indipendenti Ticinesi (SIT), Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), Coordinamento donne della sinistra – sottolinea come a seguito della modifica fiscale mancheranno ogni anno 25 milioni di Fr di entrate (15 al Cantone e 10 ai Comuni ticinesi)", si legge nella nota stampa inviata ai media. "La modifica fiscale varata dal Parlamento non è di alcuna utilità per agire contro la crisi e, soprattutto, sottrae delle risorse importanti ai necessari provvedimenti anticrisi. Con 25 milioni Fr all'anno si possono aiutare concretamente molte persone che subiscono gli effetti dell'attuale congiuntura, mentre per le società che fanno utili la modifica fiscale porta un risparmio di soli 9 Fr per 1'000 Fr di utile imponibile o 90 Fr per 10'000 Fr di utile". Il Comitato referendario chiede al Cantone e ai Comuni di usare questa somma di 25 milioni di franchi per varare ulteriori misure a favore delle persone e delle aziende in difficoltà. In particolare occorre una politica pubblica anticrisi per la formazione dei giovani, per il sostegno al reddito delle famiglie con figli (confrontate anche con l’aumento dei premi cassa malati), per la politica dell’alloggio (occorre una riduzione del peso degli affitti sul budget familiare), nonché per favorire la svolta ecologica ed energetica del nostro Cantone.

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