Ticino
Quando ottenere documenti dal Consiglio di Stato costa quasi 500 franchi
©Chiara Zocchetti
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Redazione
7 mesi fa
È l’importo fatturato al giornalista che ha fatto richiesta delle informazioni. “Ci si potrebbe ridere sopra se non fosse che vi sono in gioco due concetti democratici fondamentali come la trasparenza e la libertà di stampa”.

Una fattura per spese da quasi 500 franchi. È quanto si è visto recapitare un giornalista del portale Area che aveva chiesto al Consiglio di Stato di poter accedere ai rapporti d’attività del Controllo cantonale delle finanze (CCF) per il periodo 2018-2021. La fattura era accompagnata da una chiavetta USB contenente i documenti richiesti. La spesa era invece così suddivisa: 480 franchi per il carico amministrativo, 5,80 franchi per le spese di spedizione e 3 per il supporto USB.

La vicenda

Stando a quanto si legge nell'articolo pubblicato sul sito di Area che riferisce della vicenda, la richiesta del settimanale era stata inoltrata nel settembre del 2022. Richiesta a cui il CCF aveva risposto che i rapporti “purtroppo non sono resi pubblici”. A seguito quindi di una domanda formale, il Consiglio di Stato ha risposto picche parlando di “una ricerca indiscriminata con finalità esplorativa, non atta a giustificare un interesse pubblico alla trasparenza”. Il settimanale non si arrende e inoltra ricorso alla Commissione cantonale per la protezione dei dati e della trasparenza, che annulla la decisione dell’Esecutivo.

“In Ticino l’ostruzionismo istituzionale è di casa”

Alcuni giorni fa, ecco dunque la raccomandata con cui il cancelliere Arnoldo Coduri e il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta spediscono la chiavetta con i documenti attesi. Il tutto accompagnato dalla sopracitata fattura. “Ci si potrebbe ridere sopra se non fosse che vi sono in gioco due concetti democratici fondamentali come la trasparenza e la libertà di stampa”, si legge nell’articolo del settimanale. "In Ticino l’ostruzionismo istituzionale è di casa. E quando un’apposita commissione dello Stato svergogna l’autorità esecutiva dello Stato medesimo, questo si vendica fatturando a un giornalista le 8,5 ore di lavoro necessarie per preparare quattro documenti, Così, la prossima volta ci si pensa due volte a chiedere quanto – per legge – tutti avrebbero diritto a consultare”.