
Massimiliano Ay e Lea Ferrari (PC), hanno inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato a proposito della “Casa dello studente di Lugano”.
“Prima del 2012, anno in cui si decise definitivamente di cambiare destinazione dello stabile cantonale situato in via Trevano a Lugano, la presenza della Casa dello studente di Lugano costituiva un fattore di attrattività per gli studenti provenienti da zone discoste che volevano intraprendere degli studi secondari o terziari nelle scuole situate nel Luganese” spiegano i granconsiglieri nell’interpellanza.
Nel medesimo anno, spiegano, la Casa dello studente ospitava circa 40 studenti del medio-superiore, i quali vivevano in una zona dislocata del Cantone. Per questo motivo, proseguono, “una Casa dello studente a Lugano migliora l’accessibilità a diverse sedi scolastiche e democratizza la scelta del percorso scolastico post-obbligatorio: l’assenza di tale servizio è da considerarsi dunque lesivo nei confronti del diritto allo studio”.
Questo perché se l’elemento geografico influenza la scelta del percorso e le condizioni socio-economiche limitano la possibilità di trovare privatamente una soluzione, gli studenti di valle si trovano spesso svantaggiati rispetto ai propri coetanei che vivono in regioni piuttosto centrali.In passato erano state depositate altre interpellanze le quali affermavano che gli studenti erano 40, tutti provenienti dalle valli del Sopraceneri.
Ma in suddetta risposta il Consiglio di Stato adduceva argomentazioni legate al perfezionamento del trasporto pubblico, riferito all’asse Lugano-Bellinzona e alla “neonata” casa di Bellinzona. Ma lo stesso Governo ammetteva che la casa dello studente non era poco attrattiva perché aveva ricevuto solamente 11 iscrizioni. Infatti, poi, nel rapporto di gestione del 2013 il Consiglio di Stato veniva esortato a “trovare una nuova sede per la casa dello studente a Lugano o dintorni, con la possibilità di fruire della refezione (colazione e cena) e di una sorveglianza per i minorenni”.
I deputati chiedono al Consiglio di Stato1. Dal momento che nel 2012 si contavano 40 studenti presenti nella struttura di Lugano, come si ritiene possibile, tenendo conto del ricambio generazionale, che dopo 2 anni il numero sia drasticamente sceso a 15? Lo scarso numero di iscrizioni alla struttura è da attribuirsi al ridotto beneficio per gli studenti intenzionati a studiare in un istituto del Luganese?2. Attualmente a quanto ammontano le iscrizioni alla Casa dello studente di Bellinzona?3. Quanti sono gli studenti provenienti dalle valli ticinesi che attualmente studiano negli istituti del luganese? Quale differenza si constata rispetto alle iscrizioni della medesima fascia e sezione demografica negli istituti del Sopraceneri?4. Secondo il Governo, la posizione dell’attuale Casa dello studente rappresenta un elemento discriminatorio per gli studenti residenti nelle valli che vogliono studiare nel luganese?5. Vista l’elevata presenza di centri scolastici di grado secondario e terziario nel Luganese, il posizionamento di una Casa dello studente a Lugano, oltre a quella di Bellinzona, non è da considerarsi strategico per lo sviluppo formativo dei giovani?6. Al fine di contrastare lo spopolamento delle valli e il relativo invecchiamento della popolazione, il Consiglio di Stato non ritiene che un allargamento di questo tipo di offerta pubblica possa incentivare le famiglie a non trasferirsi verso i centri urbani?7. Rispetto agli studenti delle zone urbane e suburbane, quali sono le differenze di scelta del percorso post-obbligatorio dei coetanei residenti in valle?8. Non si ritiene che una retta annuale per la Casa dello studente basata su un sistema progressivo calcolato sulla base del reddito disponibile possa rafforzare il diritto allo studio e incentivare maggiormente gli studenti di valle, ma non solo, ad intraprendere degli studi universitari in Ticino?9. In che modo il Consiglio di Stato intende dare seguito, anche a fronte di una situazione finanziaria più florida, alle richieste espresse dal parlamento?
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