
Il comunicato del WWF che ha difeso la presenza del lupo a Olivone (tre gli esemplari osservati vicino al paese), parlando dei benefici che apporterà l’espansione del grande predatore agli abitanti della Valle, ha sollevato polemiche negli ambienti condatini.
La prima a prendere posizione è stata l’Associazione per la protezione del territorio dei grandi predatori, che ha chiesto rispetto per i contatini e i loro animali. Una categoria che permette “a molti di gustarsi dei prodotti sani, di qualità e a chilometro zero”, che “cura il territorio” con lo sfalcio annuale di vaste superfici e che mantiene l’ambiente montano attrattivo per i turisti e i residenti. “Questa beatificazione della reintroduzione dei grandi predatori comincia a pesare in maniera insostenibile”, si legge in una nota dell’associazione. “La cruda verità è che se le autorità continueranno come finora a non porre freni all’espansione dei lupi, gli abitanti della val di Blenio, anzi tutti gli abitanti dell’Arco alpino, si troveranno a dover affrontare situazioni difficilmente reversibili”. Oltre all’inselvatichimento del territorio per l’abbandono di alpeggi e prati montani, vengono citate la chiusura di aziende agricole e la conseguente perdita di posti di lavoro, la diminuzione del turismo, la perdita di conoscenze secolari e l’aggravamento della crisi demografica. Ecco perché chiedono rispetto per i contadini “sempre più confrontati con un futuro incerto, con l’apprensione per la sorte dei loro animali quando sono al pascolo, con un lavoro diventato sempre più oneroso a causa delle misure di protezione richieste, nonostante la precarietà e l’inefficacia delle medesime”.
A rincarare la dose è ora il presidente della Federazione ticinese consorzi allevamento ovini e caprini Dante Pura, che in una lettera rivolta all’associazione ambientalista gli rivolge delle critiche. Per “spingersi così in là, elevando i lupi presenti in quel di Olivone come salvatori della Valle, bisogna proprio essere patrocinatori di un’ideologia becera, incivile e incompetente”, si legge nella missiva. “Certo che seduti sulle sedie degli uffici al calduccio problemi non ce ne sono, ma nei panni di chi in Valle ci vive e ci lavora è tutta un’altra storia”. Il pensiero di Pura è rivolto proprio ai contadini e agli allevatori di bestiame, preoccupati per la situazione. “Gli abitanti delle nostre valli”, replica Pura, “sanno benissimo gestire il proprio territorio e i propri animali senza bisogno di indottrinamenti e spiegazioni fuorvianti da parte del WWF e dei suoi seguaci, purtroppo sempre più numerosi”.
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