
Ha immancabilmente avuto un fortissimo impatto mediatico l'articolo di ieri di Ticinonews.ch sulle assunzioni presso la Bravofly di Chiasso. L'ondata di indignazione sul web ha puntato il dito contro le zero assunzioni di cittadini residenti, che la società ha spiegato con "l'impossibilità di reperire i profili giusti" in Ticino (vedi articolo suggerito).
Non è la prima volta che Bravofly finisce al centro delle polemiche politiche e non. Abbiamo quindi chiesto un parere al sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni, il quale deplora la mancata assunzione di manodopera residente in Ticino ma evidenzia l'importanza di Bravofly per l'economia chiassese.
“Da parte del Municipio vanno fatte tre considerazioni quando si parla di queste società: i posti di lavoro (e noi ci auspichiamo che vadano il più possibile ai residenti), l’indotto che viene generato e la componente fiscale”, ci spiega.
Arrigoni non si nasconde: “Se ci fosse stato qualche residente in più sarebbe stato meglio, ma bisogna considerare che aziende del genere creano indotto, ad esempio con l’occupazione di edifici e le collaborazioni con altre aziende del luogo. E non dimentichiamo la ristorazione per questi 400 dipendenti".
Per il sindaco questi sono benefici meno visibili sull'immediato rispetto all’assunzione di residenti, "ma egualmente importanti per l’economia chiassese”. Arrigoni mette in guardia dal demonizzare queste aziende: “Se dovesse partire, Chiasso perderebbe un contribuente importante. Se mancano le imposte è più difficile offrire infrastrutture ai residenti”.
Il Municipio ha inoltre salutato con soddisfazione l’accordo per il nuovo contratto collettivo di lavoro, mentre sulla “mancanza di profili adatti”, Arrigoni ammette che Bravofly aveva già fatto presente la cosa. “In futuro USI e SUPSI potrebbero attivarsi in questo senso, e i contatti che Bravofly sta allacciando con loro porteranno sicuramente a dei benefici”.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata