Ticino
PSE: “Non possiamo attendere altri anni”
Immagine CdT/Chiara Zocchetti
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Redazione
4 anni fa
L’associazione “Io sostengo il Polo” e diverse società sportive hanno fatto fronte comune per esporre le ragioni a favore del progetto. Jelmini: “La situazione delle infrastrutture è penosa, ci sono i topi negli spogliatoi”

Tra meno di due mesi i cittadini luganesi sono chiamati a votare su un tema importante, che ha fatto tanto discutere negli scorsi mesi. In ballo c’è il futuro del Polo sportivo e degli eventi (PSE) e di riflesso quello di molte società sportive che oggi a Cornaredo hanno fatto fronte comune per esporre alla stampa le ragioni del sì.

“Chi è a favore dello sport, deve approvare questo progetto. È l’unico sul tavolo e non possiamo perdere altri 10-20 anni in discussioni e progettazioni. Bisogna votare si o no” sottolinea Eugenio Jelmini, presidente dell’Associazione “Io sostengo il Polo”. Per Jelmini la casa degli sport, così è stata definita, è una necessità, quasi un obbligo per le 25’000 persone che praticano sport, suddivise nelle 140 società sportive della città. Stando al presidente dell’associazione il Ticino ha un ritardo rispetto al resto della Svizzera e per definire il livello delle infrastrutture attuali non ha usato mezze misure. “È penoso, basti dire che ci sono delle trappole per topi negli spogliatoi della prima squadra del FC Lugano e in quelli degli ospiti. Diciamo che non è molto dignitoso. Ma anche il resto lascia a desiderare. Le società di pallacanestro e pallavolo devono emigrare e farsi pagare gli affitti dalla città. La situazione delle infrastrutture è penosa se paragonata al resto della Svizzera”.

Anche Filippo Lombardi, che ha appena inaugurato un’infrastruttura importante come la Gottardo Arena, ribadisce la necessità di un’intrastruttura moderna per la città. A dire del municipale di Lugano, capo Dicastero sviluppo territoriale, il beneficio non sarà unicamente a livello, sportivo, ma anche per i cittadini visto che il PSE riguarda la pianificazione di un intero quartiere, che “diventerà il centro di Lugano dal punto di vista demografico”.

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