
L’intenzione di rendere obbligatoria - a partire dall'inizio del 2025 indistintamente per tutti i cittadini e contribuenti del Cantone - la presentazione della richiesta di proroga del termine di rientro della dichiarazione mediante piattaforma digitale non ha trovato l’approvazione dell’Associazione per la difesa del servizio pubblico (ASP), che in una lettera inoltrata al Cancelliere di Stato esprime il suo disappunto e contesta questo proposito.
Le motivazioni
Questo obbligo generalizzato, spiega l’ASP, “contraddice palesemente i principi generali evidenziati appena un anno fa dalla Cancelleria dello Stato presentando l'impostazione che il Cantone intende dare allo sviluppo dei propri strumenti digitali, in particolare per quanto concerne le relazioni con la popolazione”. A loro modo di vedere questa imposizione “contraddice in particolare il principio formulato al punto 4.2 della Strategia per la trasformazione digitale del Cantone Ticino del 24 agosto 2023 dove si afferma testualmente: ‘I processi amministrativi sono progettati e progressivamente adattati per fornire principalmente servizi digitali, che devono quindi essere privilegiati rispetto ai processi analogici. I canali tradizionali vanno tuttavia completati da quelli digitali in uno spirito di integrazione, anziché di sostituzione, per garantire l'accesso ai servizi pubblici anche all'utenza che non ha la possibilità o non desidera usufruire dell'offerta digitale’”.
Cosa viene chiesto
Per questo motivo la decisione viene fortemente criticata dall’Associazione, la quale chiede al Cancelliere “di rinunciare a tale obbligo generalizzato, consentendo di presentare la richiesta anche mediante corrispondenza cartacea”. Viene inoltre auspicato che in futuro “si eviti di adottare misure che impongono indistintamente a tutti cittadini l'utilizzazione di strumenti digitali, tenendo così fede ai principi recentemente emanati che privilegiano un passaggio progressivo e differenziato all'amministrazione digitale”. Solo in questo modo “a nostro parere si potrà fare in modo che la digitalizzazione possa rappresentare, come auspicato nei principi sostenuti ed emanati dal Cantone, una rinnovata occasione d'incontro - e non di difficoltà e conflitti - fra il cittadino e lo Stato”.