
Adottare misure concrete per garantire sbocchi di mercato ai prodotti regionali e preservare le competenze agroalimentari all'interno del territorio. È quanto chiede l’offensiva lanciata da 19 granconsiglieri di diversi partiti, che hanno depositato 4 atti parlamentari sul tema. L’obiettivo? Anzitutto incentivare l’utilizzo di prodotti locali nelle mense pubbliche e parapubbliche. L’agricoltura ticinese, scrivono i deputati, “è sottoposta a una forte pressione a causa delle condizioni favorevoli all’importazione e del fenomeno del turismo degli acquisti, che spinge i consumatori a rivolgersi a mercati esteri, minando la competitività dei produttori nostrani”. Tuttavia, il Ticino “possiede un ricco patrimonio culinario, che deve essere promosso e comunicato fin dall’età scolastica, affinché le nuove generazioni sviluppino una consapevolezza sull’importanza di un’alimentazione locale e sostenibile".
Il contesto
Negli ultimi anni, si legge ancora, il Progetto Mensa del CCAT (Centro di Competenze Agroalimentari Ticino) ha rappresentato un’iniziativa significativa per incentivare l’uso di prodotti locali nelle mense pubbliche. Tuttavia, dopo quasi 6 anni, "la sua applicazione non è ancora estesa su tutte le strutture cantonali e non garantisce quindi un impatto massiccio su larga scala". L’attuale quadro normativo e le direttive esistenti "non prevedono misure vincolanti per rendere strutturale, o comunque più diffuso, l’utilizzo di articoli ticinesi nelle mense pubbliche e parapubbliche". L’adozione di una strategia mirata per incentivare il consumo di specialità nostrane in questi contesti "rappresenta quindi una grande opportunità per promuovere un sistema alimentare più resiliente, sostenibile e orientato al benessere della comunità".
Le proposte
Per raggiungere gli obiettivi sopracitati si propone un pacchetto integrato di quattro atti parlamentari. Una prima iniziativa chiede l'introduzione di una disposizione che sancisca il sostegno alla valorizzazione dei prodotti agricoli locali nella ristorazione collettiva pubblica. Le altre due concernono rispettivamente l'inserimento dell’obbligo di promozione degli alimenti regionali nella refezione scolastica e l'introduzione di criteri preferenziali per l’acquisto di articoli ticinesi nelle commesse relative alla fornitura di generi alimentari. Il quarto e ultimo documento è una mozione che incarica il Consiglio di Stato di adottare misure normative, monitorare annualmente l’applicazione delle disposizioni e riferire al Gran Consiglio, "assicurando un’attuazione coerente e trasparente".
I firmatari
I 19 deputati autori dell'offensiva sono Alessandro Corti (primo firmatario), Gianluca Padlina, Maurizio Agustoni, Lisa Boscolo, Matteo Buzzi, Giovanni Capoferri, Giuseppe Cotti, Fiorenzo Dadò, Sara Demir, Maddalena Ermotti Lepori, Sem Genini, Sabrina Gendotti, Alessio Ghisla, Alex Gianella, Claudio Isabella, Aaron Piezzi, Aline Prada, Roberta Soldati e Tiziano Zanetti.