Ticino
Proliferano i cianobatteri, il Ceresio diventa quasi fluo
Redazione
2 anni fa
Il Ceresio si è tinto di giallo e verde fosforescente in questi giorni. Uno spettacolo impressionante, ma che nasconde delle insidie. Nuotare nelle acque in cui proliferano i cianobatteri può infatti essere pericoloso, in particolare per i bambini e per i cani. Intanto i lidi cittadini valutano di giorno in giorno la balneabilità.

Da qualche giorno, in particolare oggi, il colore del Ceresio fa una certa impressione. Sono infatti numerose le segnalazioni di chiazze tra il verde e il giallo di acqua torbida in diversi punti del Lago. Un fenomeno legato al caldo e che "è dovuto alla fioritura di microorganismi chiamati cianobatteri, che quando si sviluppano in maniera importante formano delle chiazze “, spiega a Ticinonews Nicola Forrer del Laboratorio Cantonale. I cianobatteri “sono organismi naturalmente presenti nel lago, che però si si possono sviluppare in maniera forte, come in questi giorni. Ad essere decisive sono, in particolare, la temperatura dell’acqua e la quantità di nutrienti presenti nell’acqua”.

Le raccomandazioni

Il consiglio, se si nota la proliferazione di questi batteri, è di non fare il bagno. E attenzione in primis ai bambini e ai propri amici a quattro zampe. “Tali organismi possono produrre delle tossine e queste, se ingerite, possono dare problemi gastrointestinali o al fegato, oppure ancora, a contatto con la pelle, provocare delle irritazioni cutanee”, prosegue Forrer. Il problema è importante “soprattutto per i bambini, che giocando o nuotando bevono più acqua rispetto agli adulti, e per i cani, che possono bere l’acqua contaminata, oppure sporcarsi il pelo nuotando e poi, pulendoselo, ingeriscono quantità importanti di tossine”. La raccomandazione “è di osservare l’acqua prima di entrare e se ci si trova di fronte a una di queste chiazze di cianobatteri, facilmente visibili, il consiglio è di non fare il bagno e di non far entrare i propri animali”.

Le zone interessate

Le segnalazioni sono avvenute a Melide, Agno e in tante altre località. Come conferma il monitoraggio del Laboratorio Cantonale, possono però sparire rapidamente, in poche ore, e formarsi magari altrove. Ora, per liberarsene, si aspetta che faccia più fresco. “Normalmente queste fioriture durano una settimana. L’abbassamento delle temperature e forse l’arrivo di temporali, rispettivamente di vento, porteranno sicuramente a una decrescita di questi batteri. Bisognerà caprie quanto e a che velocità”, termina Forrer.

Chi cerca refrigerio nel lago per sfuggire alla canicola deve quindi essere prudente alla presenza di questi batteri. Ma è un fenomeno che sta incidendo sui lidi del Luganese? “La stagione a Lugano, così come negli altri lidi, sta andando molto bene. Il caldo, in particolare, richiama le persone in cerca di frescura”, risponde il municipale Roberto Badaracco. Il vantaggio di queste alghe “è che sono facilmente individuabili. Per il momento non ci hanno causato problemi”. In ogni caso, “noi siamo in stretto contatto con il Laboratorio cantonale, con la polizia cantonale e con quella lacuale, che sono le autorità preposte a dare eventuali indicazioni più puntuali. Non è escluso che nei prossimi giorni si possa arrivare a qualche misura più incisiva”.

La strategia per il futuro

Al momento, di divieti di balneazione non ne sono stati emessi. L’invito è quindi quello di dare un’occhiata all’acqua prima di tuffarsi, ma senza dover rinunciare del tutto a godersi il lago. “Per il futuro si sta studiando un progetto di sensibilizzazione della popolazione. L’idea che passerà in Municipio è di proporre una cartellonistica che sensibilizzi le persone non solo nei lidi comunali, ma anche ad esempio alla Foce, affinché la gente possa capire cosa sono queste alghe e quali misure adottare per evitare inconvenienti”, conclude Badaracco.   

 

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