
Concedere agli allevatori la possibilità di difendere le proprie greggi dal lupo tramite tiri di inselvatichimento, ovvero mirare al predatore tramite proiettili di gomma. È quanto propone una mozione presentata da Giovanni Berardi e altri 12 deputati PPD alla luce dell’ultima predazione avvenuta nelle scorse ore a Bosco Gurin.
Allevatori frustrati, occorre agire
Stando a Berardi lo scoramento degli allevatori per i molteplici attacchi del predatore avvenute nelle ultime settimane è evidente e “la lentezza delle decisioni e la farraginosità” della presa a carico delle predazioni da parte delle istanze cantonali preposte “sono fonte di vera e propria frustrazione”: “Anche se in diversi modi la politica sta cercando di modificare la legislazione concernente la protezione del lupo, la lunghezza degli iter impedisce di dare le necessarie risposte nel corto termine”. E per Berardi occorre agire subito: “Essendo il lupo un canide e rispondendo al cosiddetto istinto di Pavlov, solo una riposta decisa e dirompente nel momento dell’attacco, potrà dare una svolta apprezzabile”.
Seguire il modello francese
Ecco perché Berardi propone di seguire l’esempio della Francia dove, nel rispetto della Convenzione di Berna, l’autorità ha elaborato un concetto che prevede i cosiddetti tiri di inselvatichimento (tirs d’effarouchement) che prevedono l’utilizzo di proiettili di gomma. In questo contesto gli allevatori o persone ad essi vicine “sono autorizzati senza particolare burocrazia ad effettuare questi tiri non letali nell’immediatezza di attacchi alle proprie greggi”, spiega Berardi. L’unica condizione, aggiunge, è disporre della patente di caccia e delle armi adatte.
Un metodo efficace
Stando al deputato PPD i tiri di inselvatichimento stanno dando prova di efficacia proprio perché offrono una risposta dirompente nel momento dell’attacco che il lupo accosta con la presenza degli ovini. La strategia francese prevede inoltre la possibilità da parte di allevatori e cacciatori di partecipare a cosiddetti tiri di difesa letali ordinati dall’autorità in caso di inefficacia dei tiri di inselvatichimento.
Una pratica già possibile in Ticino
I tiri di inselvatichimento sono già praticati dalle autorità in Ticino, ma solo quale strumento per tenere lontani i lupi nel caso in cui si avvicinassero agli abitati, fa sapere ancora Berardi. Per quest’ultimo la pratica è dunque compatibile con la “Strategia Lupo Svizzera”, mentre l’estensione agli allevatori o cacciatori dei tiri di difesa o abbattimento ordinati dalle autorità necessita di una modifica della Strategia Lupo Svizzera.
La proposta
Nel concreto Berardi e co-formatari propongono di autorizzare gli allevatori e le persone adeguatamente formate ad esse vicine, come i cacciatori, che ne fanno richiesta, a effettuare tiri di inselvatichimento non letali in occasioni di attacchi di lupo. Al contempo chiedono al Governo di farsi promotore presso la Confederazione, coinvolgendo anche altri Cantoni toccati dal fenomeno lupo, per modificare la “Strategia Lupo Svizzera” affinché permetta, in determinate circostanze, l’esecuzione di tiri di difesa letali non solo da parte delle autorità, ma anche degli allevatori e di persone a loro vicine e adeguatamente formate.
La posizione dell’Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori
L’APTdaiGP in serata ha emesso un comunicato nel quale esprime le sue posizioni riguardo aglil ultimi casi di predazioni. L’associazione ha lamentato le “lungaggini” della politica nel trovare una soluzione. In questo senso, la politica di misure passive si sarebbe già dimostrata fallimentare. Secondo l’APTdaiGP l’unica soluzione percorribile sarebbe “un intervento di abbattimento sistematico e preventivo (con cui altri paesi stanno intervenendo d’urgenza) in modo da diminuire il numero di lupi presenti in Svizzera”.
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