
Le musiche dei Goblin, le tipiche atmosfere argentiane e una trama incalzante: sono tre tra i più importanti ingredienti che hanno fatto di "Profondo rosso" un film-mito.
Era il 7 marzo dell'allora 1975 e al cinema usciva questa pellicola - che allo storico Rex di Lugano giunse solo nel gennaio del 1976 - destinata a fare storia assieme alla sua celebre e "terrificante" colonna sonora, che col tempo si è guadagnata uno spazio cult anche tra le suonerie dei modernissimi cellulari.
Il maestro del brivido, affondando le radici del suo racconto in un passato di sangue e misteri, si diverte a giocare con le conseguenze di un delitto scoperto casualmente da una medium in un congresso di parapsicologia.
Entrando in contatto con la perversa mente dell'assassino di allora - oggi in sala come spettatore - il personaggio interpretato da Macha Méril innescherà infatti una catena di omicidi per occultare ciò che successe molti anni prima. Sarà lei a cadere subito, colpita da una mannaia.
Ad indagare, come piace a Dario Argento, non c'è un poliziotto in uniforme, ma un eroe per caso, comune: in questo caso si tratta del pianista Marc Daly (David Hemmings) che con puntiglio ricostruisce tutti i particolari e la genesi dei delitti che un assassino in guanti e impermeabile di pelle nera sta metodicamente commettendo perché un segreto (di sangue) rimanga sepolto tra le rovine di una villa ormai abbandonata.
A proposito del regista in questione, questi ha girato anche in Ticino: era il mese di luglio del 1987 e il cineasta di padre perugino e madre brasiliana individuò – grazie alla segnalazione della PIC Film di Massagno – Nante quale location ideale per girare le ultime scene di “Opera”, un lungometraggio in cui sadismo e corvi vendicatori fanno da cornice a un “Macbeth” di Shakespeare funestato.
Percorrendo l’autostrada e giunti all’altezza dell’aeroporto di Ambrì, si scorgeva, lassù, la residenza della famiglia Pini: Argento se ne innamorò. Nel corso delle riprese, la troupe si sistemò invece al Ristorante Pensione Belvedere, gestito allora dai signori Pedrini, ma che oggi non esiste più: è stato infatti rimpiazzato da un condominio.
Per la cronaca, il maestro del brivido ha girato pure a Zurigo: nel 1985 ambientò in un collegio locale la sua favola nera "Phenomena", un thriller ambientalista con Jennifer Connelly.
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