Ticino
Professore Pro Palestina: "Nessuna violazione della libertà accademica, né pressioni esterne"
Redazione
2 giorni fa
Il Consiglio di Stato risponde all'interrogazione di due deputati comunisti che chiedevano lumi sul presunto licenziamento di un professore presso l'accademia di Mendrisio per le sue posizioni politiche.

Il Consiglio di Stato ha risposto a un’interrogazione parlamentare riguardante un ex-docente dell’Accademia di architettura dell’USI che, sui propri canali social, aveva dichiarato di non aver ricevuto il rinnovo del contratto a causa delle sue posizioni a sostegno del popolo palestinese. Il Governo riferisce che è venuto a conoscenza della situazione attraverso l'atto parlamentare e si attiene a quanto appreso dall'USI, ossia che la versione dell'architetto "non corrisponde alla realtà dei fatti: nessun licenziamento è infatti avvenuto". Il contratto dell’architetto era terminato a fine 2022 e, nel 2023, era stato lui stesso a chiedere di non proseguire con l’insegnamento. A febbraio 2025 aveva poi proposto una nuova collaborazione, che non è stata accolta in quanto "il piano degli studi per l’anno accademico 2025-2026 era già stato predisposto". Dopo il mancato rinnovo, l'Accademia ha riorganizzato il suo piano di studi di conseguenza, comunicandolo ai diretti interessati secondo le pratiche consuete. Il Consiglio di Stato non ritiene che in questo caso "ci sia stata una violazione della libertà accademica o una forma di discriminazione politica". Ribadisce inoltre che l’USI tutela tali principi attraverso un nuovo Codice etico.

Nessuna pressione esterna

Su questo caso specifico e in genere, il Governo precisa che l'ateneo non ha subito alcun tipo di pressione da parte di organizzazioni terze. "A dicembre 2023 il Rettorato e la Direzione dell'Accademia una lettera di una singola persona che segnalava l'attività sui social media dell'architetto. L’USI afferma di non essere entrata nel merito di una valutazione giuridica o etica del contenuto dei post in considerazione del fatto che non c’era alcun contratto di lavoro in essere".

Le collaborazioni con università israeliane

Riguardo alle collaborazioni con università israeliane, il Governo precisa che l'USI è allineata alla posizione di swissuniversities e all'approccio adottato dalle università svizzere, secondo cui "le collaborazioni con università e istituzioni scientifiche, anche in contesti di conflitto, dovrebbero in linea di principio essere mantenute". L’ateneo ha tuttavia effettuato un’accurata revisione dei progetti attivi con università, centri di ricerca e ricercatori israeliani, "escludendo che tali collaborazioni possano avere, anche indirettamente, applicazioni in ambito militare".