
Orologi, vestiti, televisori, piccoli accessori firmati. La merce giungeva alla ditta Planzer su treni merci. Ma durante il trasporto al magazzino, sempre più spesso, la merce spariva. Sono accusati cinque dipendenti, arrestati il 3 dicembre scorso, dopo mesi di indagini via videosorveglianza, richiesti dalla ditta, insospettitasi dei numerosi ammanchi. Sono giunti a processo oggi, dopo un lungo lavoro d’inchiesta da parte della polizia e del procuratore pubblico Antonio Perugini, i cinque ex-magazzinieri della ditta di Bioggio, accusati di aver sottratto merce allo stesso datore di lavoro per decine di migliaia di franchi. Responsabile della maggior parte dei furti, 51 secondo l’accusa, è un italiano di 46 anni. “Rubavo per ripicca contro i datori di lavoro - ha dichiarato stamane in aula - ero diventato capo magazziniere e mio figlio era apprendista. Ma i colleghi non rispettavano il mio ruolo. Dopo un po’, la ditta mi ha retrocesso senza motivo e ha anche licenziato mio figlio, perché si assentava dal lavoro”. Nell’estate del 2006, l’uomo cominciò quindi a rubare scatole di merce dalle palette. Le nascondeva in ditta, per poi riprenderle la sera. Per timore di venir scoperto e per non sentirsi unico colpevole, aveva poi coinvolto i quattro colleghi: due fratelli portoghesi di 23 e 29 anni e due cittadini dominicani di 28 e 40 anni. I coimputati, agirono inizialmente come pali per i furti dell’italiano. Poi, cominciarono a rubare anche singolarmente. I quattro, sono inoltre accusati di ricettazione, per aver acquistato o accettato in regalo merce rubata dal 46enne. Tutti e cinque sono sostanzialmente rei confessi e hanno scontato alcuni mesi di carcere preventivo alla Farera. Solo l’italiano, si trova tutt’ora in cella. Perugini, nella sua requisitoria, ha chiesto per l’italiano una pena detentiva di 2 anni e 3 mesi più 2000 franchi di multa, non opponendosi ad un’eventuale sospensione parziale della pena. Per uno dei fratelli portoghesi, 18 mesi di detenzione e 1500 franchi di multa, mentre per il fratello e i due dominicani ha chiesto pene pecuniarie di 360 e 300 aliquote giornaliere da 30 franchi e una di 270 aliquote da 20 franchi. Un anno e 10 mesi per l’italiano e 14 mesi per uno dei fratelli portoghesi. Queste le pene detentive comminate dal giudice Claudio Zali ai danni dei principali attori nel processo ai cinque ex dipendenti della Planzer, rei di aver sottratto materiale all’azienda stessa. Per quanto riguarda le pene pecuniarie degli altri tre imputati, Zali ha confermato interamente le richieste dell’accusa. Tutte le pene, sono sospese con la condizionale per 3 anni. [email protected]
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