Ticino
“Primo passo per aumento età pensione per tutti”
Daniele Coroneo
3 anni fa
L’assemblea nazionale delle donne di Unia è stata per il sindacato l’occasione per ribadire la propria contrarietà alla riforma Avs21. Vania Alleva: “Parleremo di un nuovo grande sciopero femminista nel 2023”

Ancora troppa precarietà e ancora troppa differenza nelle retribuzioni fra uomini e donne. Le denunce delle donne di Unia sono quelle di sempre, ma le cifre parlano da sole: l’ultima rilevazione svizzera dei salari, datata 2018, riferisce di un divario salariale a sfavore delle donne che sfiora il 20% nel privato. Di questo scarto, il 44% può essere potenzialmente spiegato con la discriminazione di genere pura e semplice.

Non si poteva quindi non parlarne nell’assemblea svizzera biennale delle donne Unia, svoltasi venerdì e sabato a Bellinzona. Fra i presenti c’era anche Vania Alleva, presidente nazionale di Unia, per la quale c’è ancora molto da fare, anche dopo lo sciopero femminista del 14 giugno 2019. “Ci sono stati dei piccoli passi in avanti”, dichiara a Ticinonews. “Occorre però andare avanti più speditamente: non a caso, in questa due giorni, discuteremo anche della possibilità di proporre un nuovo, grande, sciopero femminista per il 2023”.

Dumping
Il convegno che quest’anno si è tenuto in Ticino è stato anche l’occasione per tornare a ribadire le specificità del mercato del lavoro sud-alpino, declinato anche al femminile. “Sappiamo bene che il tema del dumping salariale è molto sentito in Ticino. Di questo soffrono anche le donne frontaliere”.

Avs21 nel mirino
Le rivendicazioni delle donne Unia si estendono tuttavia all’età del pensionamento, che ha rappresentato il vero focus del congresso delle donne di Unia. Nel mirino c’è la riforma Avs21, sulla quale gli svizzeri saranno probabilmente chiamati a esprimersi quest’autunno. Fra i sostenitori del referendum c’era lo stesso sindacato Unia. Il punto maggiormente inviso ai referendisti è l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne a 65 anni, parificandola a quella degli uomini. “È una riforma che va a discapito delle donne”, considera Alleva. “Già oggi le donne dispongono di un terzo di pensione in meno rispetto agli uomini: se caso, alle donne dovrebbero essere aumentate le pensioni, non l’età del pensionamento”.

Aumento per tutti?
Lo scopo dichiarato di Avs21 è però garantire “l’equilibrio finanziario dell’assicurazione” e “mantenere il livello delle sue prestazioni”. Chiediamo quindi a Vania Alleva se un affossamento della riforma, mettendo in pericolo l’Avs, non vada a discapito di tutti i lavoratori. “Assolutamente no”, ci risponde la presidente di Unia Svizzera. “In realtà, le casse dell’Avs sono in buono stato”, giudica Alleva. “I partiti di destra vogliono anzi andare ancora più in là, aumentando a tutti l’età pensionabile, che raggiungerà i 67 anni. Un “No” ad Avs21 è un “No” a una riforma che va a discapito anzitutto delle donne, ma in ultima istanza a una riforma che conduce all’aumento dell’età di pensionamento per tutti”.

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