
Da tempo si parla dei Google Glass e di come questa tecnologia sia destinata a cambiare il nostro modo di interagire con la realtà. Come è noto, si tratta di un dispositivo montato sopra un paio di occhiali che, grazie a uno speciale display, arricchisce il campo visivo dell’operatore con dati di varia natura – richiamati dall’operatore stesso tramite comandi vocali o gestuali - e lo trasmette attraverso una connessione wireless direttamente alla rete. Ciò permette di collegare situazioni anche molto lontane tra loro e consente a diversi operatori di dialogare a distanza simultaneamente.Che tutto ciò possa avere un forte impatto anche sulla medicina appare del tutto evidente. Non stupisce dunque l’annuncio che i Google Glass – dopo diverse sperimentazioni – sono entrati nel programma medico e didattico del Cardiocentro Ticino di Lugano, una clinica fortemente impegnata nella ricerca e nell’innovazione tecnologica. Il 25 giugno, durante il simposio internazionale di cardiologia interventistica Meet the Experts 2014 (MTE, Lugano, Palazzo dei Congressi), è stata effettuata in Svizzera la prima operazione di cardiologia interventistica in diretta con i Google Glass, che hanno permesso agli specialisti convenuti al Palazzo dei Congressi di Lugano di interagire con inedite modalità e precisione di campo con il Prof. Tiziano Moccetti, impegnato in un complesso intervento di angioplastica coronarica nella sala di cateterismo cardiaco del Cardiocentro Ticino.
“Siamo certamente all’inizio di un salto di qualità tecnologico straordinario ed entusiasmante anche per la medicina – spiega il Prof. Moccetti – . Il cardiologo interventista, o il cardiochirurgo, è presente sul campo operatorio e ha la possibilità di trasmettere in streaming esattamente il suo punto di vista, il suo campo visivo. Non solo. Con dei semplicissimi comandi gestuali o vocali, mentre opero posso arricchire il mio campo visivo di dati e informazioni in tempo reale, solo quei dati e quelle informazioni di cui necessito in quell’istante per operare al meglio: per esempio i parametri vitali del paziente, la pervietà di un vaso coronarico, l’esatta ubicazione di uno stent o di una protesi valvolare. Non è difficile immaginare, tra l’altro, in quante situazioni si potrà intervenire a distanza e rapidamente, in aiuto o a supporto di un operatore presente sul teatro operatorio”.
“Parlare di Google Glass è però riduttivo e fuorviante – gli fa eco Pietro Veragouth, responsabile dei progetti di telepresenza e teleassistenza del Cardiocentro Ticino –. In realtà credo sia più corretto parlare di sistemi evoluti di telepresenza, sui quali al Cardiocentro stiamo lavorando da anni. Nei nostri programmi è infatti chiara e forte, da tempo, la consapevolezza che queste tecnologie possono migliorare sensibilmente la qualità del lavoro del medico, e dunque la qualità delle cure e la qualità di vita dei pazienti. E attenzione, non stiamo parlando di futuro, stiamo parlando di una possibilità del presente”.
“Al Cardiocentro – continua Veragouth – abbiamo sviluppato sistemi e dispositivi di telepresenza basati sulla realtà aumentata progettati specificamente per l’ambito medico e chirurgico. L’obiettivo è quello di avere più capacità di calcolo, migliorare la qualità dell’immagine, diminuire i fastidiosi tempo di latenza, ma anche incrementare l’autonomia del sistema, che oggi è limitato dalla resa delle batterie, incompatibile con un utilizzo professionale del dispositivo. In collaborazione con il Prof. Demertzis, per esempio, viceprimario di Cardiochirurgia, abbiamo sviluppato una particolare telecamera ad altissima risoluzione che verrà integrata sui sistemi di visione – tipo Google Glass, ma non necessariamente – e consentirà di superare i limiti cui ho accennato sopra”.
“Il valore che questa tecnologia porterà alla medicina è enorme – è convinta la Direzione del Cardiocentro – e ne abbiamo già avuto un significativo esempio nel sistema di telepresenza che abbiamo messo a punto per la Fondazione Bambini Cardiopatici nel Mondo e che consente di intervenire a distanza nella valutazione di pazienti, nel nostro caso dei giovani affetti da cardiopatie di varia gravità, che vivono in Paesi e realtà dove le possibilità diagnostiche sono fortemente lacunose, per usare un eufemismo”.
L’impiego della tecnologia Google Glass in un contesto congressuale per trasmettere in streaming un intervento sul cuore è stato reso possibile grazie a una partnership tra la Fonfazione Cardiocentro Ticino e una giovane società di Torino, la Sobrio, il cui CEO Vito Petragallo sottolinea la potenziale vastità delle applicazioni di questa tecnologia. “I Google Glass – afferma Petrogallo – sono un oggetto che rivoluzionerà il nostro modo di guardare il mondo e possono diventare uno strumento interessantissimo se utilizzati in ambito medico. Quella che sino a pochi giorni fa era solo sperimentazione oggi, grazie a tutto il team di lavoro, è diventata realtà. Gli scenari che si possono aprire grazie a questo tipo di device sono infiniti: per la medicina, oltre all’applicazione nella formazione, è già oggi evidente che l’attività clinica ne risulterà profondamente e positivamente trasformata”.
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