
"L’azione dei Sindacati VPOD, OCST e SIT a favore delle circa 300 assicurate all’Istituto di Previdenza del Canton Ticino (IPCT) nate negli anni 1961-1965 e prepensionatesi entro fine 2023 dà i suoi primi frutti", scrivono i sindacati in una nota e si rallegrano dei risultati ottenuti in tema di previdenza.
Il contesto
I sindacati ricordano "anzitutto che, a seguito dell’accettazione in votazione nell’autunno 2022 della riforma AVS 21 che ha progressivamente aumentato l’età di riferimento AVS per le donne di un anno, l’IPCT aveva in effetti cessato di versare a questa generazione il supplemento sostitutivo dai 64 anni (rendita ponte)". Dopo avere sollevato la problematica lo scorso 20 dicembre 2024, i Sindacati avevano commissionato un approfondimento giuridico volto a meglio chiarire la sostenibilità della decisione dell’IPCT. Su questa base, essi si erano così rivolti al Consiglio di amministrazione per correggere la stortura in questione.
"Passi nella giusta direzione"
Ora, il Consiglio di amministrazione avrebbe accolto la proposta di richiedere un contributo al Cantone, quale datore di lavoro, per compensare il mancato supplemento sostitutivo AVS. "Per quanto i Sindacati e i suoi rappresentanti nella cassa fossero già pronti ad approvare un contributo diretto dell’IPCT, trattasi di un passo nella giusta direzione che accogliamo con favore. A questo punto, auspichiamo che il Consiglio di Stato dia seguito alla richiesta per sanare questa puntuale ma significativa ingiustizia", si legge nella nota. E ancora: " Rimarchiamo infatti che questa mancata prestazione avrebbe disatteso l’art. 8 della Legge sull’Istituto di previdenza del Cantone Ticino, in base al quale il supplemento sostitutivo AVS avrebbe dovuto essere versato ai beneficiari di una pensione fintanto che non raggiungono l’età di riferimento AVS. Ciò avrebbe configurato inoltre un’evidente discriminazione basata sul sesso, dal momento che il supplemento sostitutivo AVS sarebbe stato versato a uomini nella stessa situazione fino a 65 anni (e non a 64 anni)".
I risultati
"Grazie all’intervento di VPOD, OCST e SIT, per le 300 donne discriminate sussiste una concreta speranza", continuano i sindacati nel comunicato. "I Sindacati, vigilando affinché la compensazione venga applicata nel modo più solerte ed equo possibile, rimangono comunque pronti in caso di rifiuto del Cantone a rilanciare una soluzione interna all’IPCT".