
L’accusa di associazione mafiosa contro il 29enne locarnese noto come “Tigre” è caduta in Italia. L’uomo, arrestato lo scorso marzo a Tenerife nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Millennium” e poi estradato in Italia, era sospettato di far parte della cellula milanese della cosca Barbaro di Platì, partecipando a un traffico di hashish o marijuana. Tuttavia, come riferisce la Rsi, il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha ritenuto esigui gli episodi contestati e ha disposto la scarcerazione lo scorso 22 ottobre, sottolineando che i contatti del giovane con presunti appartenenti alla ’ndrangheta erano limitati.
Nuovo arresto a Treviso
Una libertà durata poco: a metà novembre il 29enne è stato nuovamente arrestato a Treviso, questa volta in base a un mandato internazionale emesso dalla Procura ticinese nell’ambito dell’inchiesta “Viva”, che ipotizza un vasto traffico di cocaina nel Locarnese. Secondo gli inquirenti, tra il 2023 e il 2024 il gruppo guidato dal giovane avrebbe smerciato tra i 23 e i 46 chili di droga. Il procedimento a suo carico è stato disgiunto rispetto agli altri imputati (una decina in totale), ma la difesa ha contestato la decisione e la questione è ora al vaglio della Corte dei reclami penali. Ora il giovane attende l'estradizione in Ticino.
