Ticino
"Prima i sussidi statali, poi il licenziamento"
Redazione
10 anni fa
Il PS lancia dure accuse verso la Casram di Mezzovico. "La vergogna dell'imprenditoria ticinese"

Sta suscitando ondate di indignazione, la notizia del licenziamento in tronco di un dipendente della Casram di Mezzovico perché si era rifiutato di lavorare gratis.

Ora ad esprimersi sulla questione è il Partito Socialista, che in una nota stampa accusa la ditta di Mezzovico di essere "la vergogna dell'imprenditoria ticinese".

"O mangi la minestra, oppure accomodati: quella è la finestra. Questa è la filosofia di certe aziende" scrive il PS. "Che dapprima violano il contratto nazionale di lavoro, poi fanno pressioni sui dipendenti per far loro ingoiare il rospo e infine licenziano chi non si adegua."

"Perché proprio questo ha fatto la Casram di Mezzovico: ha licenziato su due piedi, con effetto immediato, un lavoratore (residente, si badi!) che, civilmente, aveva rifiutato l'aumento del carico di lavoro di 5 ore non pagate alla settimana" prosegue il PS. "In sostanza: se non lavori gratis, fuori!"

"Solo un caso individuale? La realtà è più grave" scrive il PS. "Anzitutto un caso serve da esempio, secondo la filosofia "Punirne 1 per educarne 100". Chi avrà ancora il coraggio di ribellarsi? Perciò a questi soprusi bisogna opporsi subito e con durezza."

"Inoltre la Casram ha goduto dei sussidi dello Stato" afferma il PS. "In sostanza, si è presa i soldi di tutti noi. Adesso però licenzia i lavoratori residenti. Bella riconoscenza verso la collettività."

"Da ultimo, Swissmem: proprio l'associazione di categoria ha suggerito alla Casram di operare così, minacciando e infine licenziando il dipendente che chiedeva rispetto per la dignità del proprio lavoro" conclude il Partito Socialista. "Ecco, questo è un bell'esempio di alcune delle aziende che operano in Ticino. Tante altre sono attente e sensibili ai problemi di chi lavora e noi non ci stancheremo di ringraziarle. Ma queste mele marce, queste parassite della collettività che succhiano i soldi pubblici e poi prendono a calci nel sedere chi chiede solo rispetto… ecco, queste sono la vergogna dell'imprenditoria ticinese."

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