
Sta scatenando un vespaio di reazioni la puntata del programma "Le Iene" sulla questione dei lavoratori frontalieri in Ticino, andata in onda ieri sera su Italia 1.
A realizzare il (discutibile) reportage è stato l'inviato Gaetano Pecoraro, che ha intervistato tra gli altri il coordinatore leghista Attilio Bignasca, il consigliere nazionale Lorenzo Quadri, nonché numerosi frontalieri, per arrivare a una conclusione: "Il Ticino senza i lavoratori italiani crollerebbe."
L'inviato de "Le Iene" ha inoltre puntato il dito contro quelle che lui definisce "le incoerenze" dei promotori dell'iniziativa "Prima i nostri", che tuonano contro i frontalieri ma poi spesso li assumono nelle loro aziende.
Ed è proprio questo l'aspetto che ha suscitato il maggior numero di reazioni sul web.
La prima è stata quella dello stesso Pecoraro, che intervistando Attilio Bignasca l'ha definito "il promotore del referendum contro i frontalieri italiani che assume frontalieri italiani nella sua azienda."
"Lasciateli soli una settimana 'sti fenomeni svizzeri. Vediamo senza i 65'000 frontalieri se li fanno loro quei lavori" ha reagito un utente di Twitter.
"Gli svizzeri si lamentano dei frontalieri, ma poi lavorare in fabbrica sia mai" ha invece commentato una certa Paola.
"Che poi la maggior parte degli svizzeri di oggi sono figli di immigrati italiani di ieri" ha scritto Ilenia. "Fate meno i fighi."
Un altro utente ha sottolineato il paradosso del "frontaliere leghista italiano che rischia il posto di lavoro per colpa del leghista svizzero."
A rispondere dal lato svizzero ci ha fortunatamente pensato, sempre su Twitter, la nostra collega di TeleTicino Caroline Roth, la quale ha sottolineato la faziosità del reportage: "Dopo il "non esiste un meccanico svizzero" avete qualche altra cavolata da raccontarci?"
Potete trovare il servizio al seguente link: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/pecoraro-quando-sono-i-lumbard-a-essere-lavoratori-indesiderati_653135.html
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