Ticino
“Previsti aumenti nei prossimi mesi”
Immagine Shutterstock
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Redazione
3 anni fa
È quanto dichiarato dal CEO di Coop. Se per il breve termine non sono previsti importanti aumenti, lo stesso non si può dire dei prossimi mesi, dove bisognerà aspettarsi un rincaro di prezzo delle materie prime

Il 2021 si è chiuso decisamente in positivo per Coop, che ha potuto registrare un utile di 550 milioni di franchi e un fatturato aumentato del 5,6%. Quel che è certo è che il periodo pandemico è sicuramente stato favorevole per i supermercati locali, Coop compresa, che hanno visto un ritorno in massa della popolazione ticinese a causa dell’impossibilità di recarsi oltreconfine per gli acquisti, come confermato anche dal Ceo di Coop Philipp Wyss.

“Bene anche il mercato online”
“È chiaro che anche Coop ha beneficiato della pandemia negli ultimi anni, soprattutto in Ticino vista l’impossibilità di andare oltre confine” ha commentato Wyss, aggiungendo che in Ticino sono “quarantasette piccoli negozi Coop, da Bosco Gurin ad Airolo, il che è stato ovviamente un punto di forza per Coop, ecco perché il supermercato andava molto bene”. Ad andare bene, anzi, molto bene, c’è stato anche il mercato online, dice Wyss che si dice però sollevato “che la pandemia sia finita perché la gastronomia o i negozi Marché in autostrada hanno avuto grandi perdite e ovviamente anche dal profilo personale sono felice che la pandemia sia finita”.

Prima la pandemia, ora la guerra
Se prima a pesare sul costo delle materie prime c’era la crisi pandemica, ora tocca alla guerra. Il conflitto in Ucraina sta infatti avendo non poche ripercussioni sul fronte prezzi delle materie prime, ma il Ceo di Coop ci tiene a rassicurare che per il momento l’impatto è minimo. “È chiaro, quello che è successo e che sta succedendo è brutto, non avremmo potuto immaginare tre anni fa che prima avremmo avuto una pandemia e poi una guerra. È davvero teribile.” commenta Wyss, ma “al momento la situazione non ha avuto un grande impatto sui prodotti, perché pochissimi prodotti provengono dall’Ucraina e solo una manciata dalla Russia”.

“Pochi prodotti russi”
I prodotti provenienti dai due Paesi attualmente in conflitto sono pochi, pertanto dei rincari nel breve termine non sono da considerare. Per quanto riguarda il lungo termine, spiega Wyss, gli aumenti andranno invece considerati. “Quello che accadrà a medio termine è difficile da valutare al momento” spiega Wyss, che ci tiene a precisare che “nel settore alimentare siamo ovviamente influenzati dall’andamento dei prezzi della materia prima. Ma oggi, per esempio se parliamo del pane, il grano utilizzato è ovviamente quello del raccolto dell’anno scorso anno. Ed è assicurato e il prezzo non cambierà. Guardando invece al futuro ci saranno sicuramente degli aumenti di prezzo nei prossimi mesi” ha concluso il Ceo di Coop.

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