Ticino
Preventivo 2026, svelata la ricetta della Lega. Guerra: "Non ci si può chiamare fuori, bisogna lavorare assieme”
Redazione
10 ore fa
Il rapporto, firmato anche dall'UDC, chiede la non sostituzione del 50% del personale pubblico partente e un piano per l'applicazione dell'iniziativa socialista per le casse malati entro il primo febbraio.

La Lega dei Ticinesi ha presentato questa mattina il suo rapporto sul preventivo 2026. Rapporto a cui, a sorpresa, ha aderito anche l’UDC, che ha quindi ritirato il proprio. La richiesta? Al Governo spetterebbe il compito di presentare entro 60 giorni un catalogo di misure e una stima dell’impatto finanziario. “Il Consiglio di Stato è incaricato di garantire il risultato d’esercizio in pareggio esclusivamente mediante misure di contenimento della spesa, senza aumento di imposte, tasse o nuovi prelievi”, si legge nel documento. “Oggi, con il piano finanziario che abbiamo di fronte, non si deve più parlare di volere politico, bensì di dovere”, afferma ai microfoni di Ticinonews il deputato leghista Michele Guerra. “Di fronte a questa situazione, non ci si può chiamare fuori. Bisogna lavorare assieme, altrimenti tra qualche anno la situazione sarà insostenibile”.

Le proposte

Lega e UDC stralciano inoltre ogni aumento di entrata proposto dal Governo. Ai consiglieri di Stato toccherà quindi il compito di raccogliere altri 61,4 milioni. Come? I due partiti tornano a chiedere che il Cantone, per il settore dell’asilo, non spenda più di quanto riceve da Berna. Ma soprattutto, la non sostituzione del 50% del personale pubblico partente, fatta eccezione per i docenti e i dipendenti dell’organizzazione sociopsichiatrica cantonale. “L’Esecutivo ha proposto, sull’arco di tre anni, di arrivare alla non sostituzione del 30% dei partenti", ricorda Guerra. "Ecco, noi suggeriamo di passare dal 30 al 50%, iniziando subito. La riteniamo una proposta sostenibile, che va soprattutto a evitare qualsivoglia eccesso. L’abbiamo scritto nel decreto: non deve esserci nessun licenziamento per motivi finanziari”.

In aula con tre rapporti

Per quanto riguarda l’iniziativa socialista approvata lo scorso 28 settembre, la proposta è che il Consiglio di Stato presenti un piano dettagliato entro il primo febbraio, senza scaricare responsabilità sul Parlamento. Tirando le somme, lunedì prossimo in aula sbarcheranno tre rapporti, nessuno dei quali, numeri alla mano, con i voti sufficienti per venire approvato. Questo, salvo qualche astensione decisa all’ultimo minuto.

 

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