Nell’editoriale su laRegione, Daniel Ritzer immagina che, “a voler fare le cose per bene”, sarebbe necessaria una cena tra i principali attori politici cantonali – Agustoni, Carobbio, Dadò, De Rosa, Durisch, Quadranti, Riget, Sirica, Speziali e Vitta – riuniti “in una sala riservata” attorno a un tavolo che permetta a tutti di guardarsi in faccia. Un incontro che, osserva, servirebbe a ricucire le posizioni in vista del dibattito sul Preventivo 2026.

Ritzer ricorda come PLR e Centro abbiano già discusso, producendo un rapporto congiunto che prevede “un deficit per l’anno prossimo di 102,4 milioni”. L’eliminazione dell’aumento delle imposte di circolazione ha però peggiorato il risultato di 5 milioni. Come afferma Maurizio Agustoni, aumentare tali imposte sarebbe “quasi una provocazione, visto che il popolo si è recentemente espresso per una loro diminuzione”. Secondo Ritzer, lo stesso ragionamento dovrebbe valere “per la riduzione di 6,5 milioni dei sussidi di cassa malati”, comunicata subito dopo il successo delle iniziative popolari sui premi. Per coerenza, e per costruire una maggioranza solida attorno al Preventivo, il primo passo logico sarebbe lo stralcio di quel taglio, portando il deficit a -108,9 milioni, “pochi metri prima del temuto ‘abisso’”.

Sul tavolo c’è anche la proposta di Ivo Durisch di applicare gradualmente dal 2026 le iniziative sui premi, assumendo l’arrivo di tre quote di utili della BNS, pari a 83 milioni. Una condizione che, se presentata con il dovuto “se”, potrebbe rendere accettabile una parziale entrata in vigore già nel 2026, purché “non peggiori neanche di un millimetro il risultato globale”.