Lugano
Presenze e ricavi record per il LAC, ma preoccupa l'isteria dei tagli
Robert Krcmar
9 mesi fa
Ampia soddisfazione per la stagione 2023/2024 al LAC, ma l'isteria relativa alle finanze comunali preoccupa il Presidente Badaracco: "Tagliare sulla cultura? Grave e controproducente"

"È stata una stagione eccezionale. Avevamo già chiuso l’anno scorso con risultati incredibili, ma siamo riusciti a superarli ancora e addirittura avere la migliore stagione dall’apertura, nel 2015". Con queste parole il Presidente del Consiglio direttivo Roberto Badaracco ha ribadito che quella 2023/2024 del LAC è stata una stagione da incorniciare. È stata infatti superata la soglia delle 100mila presenze, hanno annunciato oggi i vertici del centro culturale in un momento informativo che è servito per fare il punto anche a termine dello scorso mandato di prestazione della città, durato 4 anni e rinnovato a marzo dal Consiglio comunale per altri 4 anni. "Siamo contenti del risultato, anche perché in questo mandato c'è stata la pandemia, qualcosa di molto impegnativo da superare. Ma abbiamo anche sviluppato l'attuale modello per cui il LAC non è solamente un teatro da affittare, ma è un produttore di spettacolo che coinvolge gli artisti del territorio e questo è stato fondamentale in questa crescita" ha chiarito il Direttore generale del LAC Michel Gagnon.

Tanti record e molti giovani al LAC

Tra i dati dell’ultima stagione spiccano i 69'000 spettatori che si sono goduti musica, teatro, danza e spettacoli e dei quali il 20% è arrivato da fuori dal Ticino, divisi a metà tra Lombardia e Svizzera tedesca. Ma ci sono dati record anche per l’occupazione media (82%) e per il numero di sold out (52). "Il pubblico in questi anni, oltre ad aumentare, è cambiato un po’ a livello di composizione: in particolare ci teniamo molto a sottolineare come siamo riusciti a coinvolgere sempre più giovani, per i quali l'incremento è stato del 40% in termini assoluti" ha aggiunto il managing director, Gregory Birth.

Preoccupa l'isteria dei tagli

Spiccano anche gli 8,5 milioni di ricavi con un grado di autofinanziamento che va oltre il 50%, ma nonostante tutto guardando al futuro c’è preoccupazione, in primis a causa della situazione difficile a livello di finanze comunali, che porta a discutere con frenesia. "Sono molto preoccupato perché le prime discussioni che vengono fatte a livello di consiglio comunale e di municipio sono un po’ isteriche - giustamente, perché la situazione è grave - però c'è chi forse sta andando un po’ troppo oltre e vorrebbe tagliare in campi che non ritiene importanti, come la cultura". Insomma, per Badaracco non si ragiona con freddezza anche perché risparmiare proprio sulla cultura, con un centro culturale così performante e aggregativo, "sarebbe grave e produrrebbe delle conseguenze importanti a livello sociale, ma anche economico perché produciamo ricchezza" ha concluso.