Confine
Presa di ostaggi su un battello: esercitazione per i gruppi speciali svizzeri e italiani
© Polizia cantonale
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Redazione
un anno fa
L’esercitazione è stata fatta al termine di una settimana di interscambio organizzata con lo scopo di implementare la sicurezza nelle zone di confine.

Negli scorsi giorni si è svolta in Ticino un’importante esercitazione internazionale che ha visto impegnati la Polizia cantonale e l’Arma dei Carabinieri. Lo scenario conclusivo di questa attività, sviluppatasi su più giorni, è stato il Lago Maggiore (territorio di confine) con la messinscena di una presa di ostaggi avvenuta su un battello di linea che fa la spola tra Svizzera e Italia.

Chi è stato coinvolto

Nel corso dell’esercizio sono stati impiegati gli agenti del Reparto Interventi Speciali (RIS) della Polizia cantonale e gli operatori del Gruppo Interventi Speciali (GIS) dei Carabinieri, unità quest’ultima recentemente impiegata anche per l’arresto del latitante mafioso Matteo Messina Denaro. Pure l’Esercito svizzero ha partecipato con l’impiego delle Forze Speciali e delle Forze Aeree. In qualità di osservatori erano presenti anche agenti svizzeri provenienti dai Cantoni Vaud, Turgovia e Zurigo, anch’essi operativi con attività di polizia lacuale.

Gli obiettivi

Questa operazione si inserisce nel quadro del sostegno reciproco in situazioni di crisi o eventi straordinari. L’esercitazione fa seguito a quanto messo in campo dai due Paesi nel corso del 2020 con l’attuazione di un esercizio congiunto, legato alla tematica di contrasto al terrorismo, che si era sviluppato su entrambi i territori nazionali e con la partecipazione dei rispettivi Reparti speciali. Tutto ciò in considerazione che il tema della sicurezza nelle zone di confine da sempre impegna le Forze dell’ordine a livello operativo e strategico.

Una collaborazione fondamentale

I territori del Canton Ticino e dell’Italia si trovano sulle vie principali che attraversano l’Europa, con le relative problematiche legate alla criminalità transfrontaliera, ai flussi migratori e al terrorismo. Proprio per questo la collaborazione tra i vari attori a ridosso dei Confini nazionali è fondamentale al fine di migliorare le attività quotidiane di prevenzione, ma anche di repressione.

Collaborazioni a livello internazionale

Restando nell’ambito del sostegno in situazioni di crisi o eventi straordinari, la Svizzera è inserita, in qualità di osservatore, nell’organizzazione Europea dei Reparti Speciali di polizia ATLAS, contraddistinta dal motto All Together to Protect you, fondata nel 2001 per il mutuo supporto tra le nazioni sotto l’egida dell’Unione Europea. Il Comandante Matteo Cocchi è dal 2013 il rappresentante per la Confederazione nel Board Europeo di ATLAS e grazie a questa posizione, come già avvenuto nel 2020, è stato possibile organizzare nuovamente questa attività.

Il programma

La settimana di interscambio ha contemplato un momento addestrativo comune per lo scambio di esperienze operative, l’approfondimento dei rispettivi quadri normativi relativi alle possibilità di impiego italo-svizzero, nonché un esercizio conclusivo che verteva su interventi specialistici sia sul lago sia verso obiettivi terrestri posizionati su entrambi i versanti del confine.