Barbengo
Premio Fossil Free 2023: L'esempio del quartiere Brughette
© AIL - Ticinonews
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Redazione
8 mesi fa
Con 1'400 pannelli solari è il più grande raggruppamento ai fini del consumo proprio del Ticino. Stiamo parlando del quartiere di Brughette, a Barbengo, grazie al quale l’IPCT e le AIL hanno oggi ricevuto il Premio Fossil Free 2023 da parte del WWF Svizzera Italiana.

Venticinque edifici, più di 200 utenze e 1'400 pannelli fotovoltaici, con un auto-consumo del 50%. Il quartiere “smart” di Brughette, a Barbengo, è il più grande impianto fotovoltaico con raggruppamento di consumo proprio in Ticino, ed è stato oggi il tema principale alla consegna del premio Fossil Free 2023. Il riconoscimento è stato infatti consegnato all’Istituto di previdenza del Canton Ticino IPCT, proprietario degli edifici, e alle AIL, che hanno permesso con la loro collaborazione la realizzazione del progetto. Ticinonews ne ha parlato con il Presidente del CdA dell’IPCT Adriano Merlini.

Sensibilità ancorate già da tempo

“Per noi il premio è molto importante, ma non è né un punto di partenza né di arrivo”. Merlini ha poi proseguito spiegando che la sensibilità alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica “è profondamente ancorata all’interno del CdA e della direzione dell’Istituto di previdenza del Cantone. Perciò perseguiremo e continueremo ad andare in questa direzione, come già fatto in passato”.

Collaborazione con AIL

Come detto, la realizzazione del progetto è stata possibile collaborando con le AIL, che hanno messo a punto il prodotto delle smart communities. Il Direttore generale Marco Bigatto ci ha quindi spiegato che vantaggi porta una smart community. “Essa permette di ripartire il consumo e rispettivamente i costi di questo impianto fotovoltaico su ogni inquilino e appartamento della comunità”. Concretamente, si tratta di realizzare una piccola azienda elettrica di distribuzione – quindi una mini AIL – all’interno dello stabile o, in questo caso, di un quartiere. “Questo perché vi sono dei costi dati dall’impianto fotovoltaico, così come l’ammortamento, i costi di manutenzione dell’impianto e quelli relativi all’acquisto dalla rete l’energia elettrica mancante”. Ma ci sono anche dei ricavi, dati dall’immissione in rete dell’energia in esubero. “Far quadrare questi flussi finanziari permette poi di definire una tariffa specifica per quel quartiere”.

WWF

Un progetto che ha convinto anche il WWF Svizzera italiana, che ha deciso di premiarlo con il riconoscimento ‘Fossil Free’ 2023, prima denominato ‘Il sole sul tetto’. Premio che viene consegnato da ormai 20 anni agli esempi virtuosi nella transizione verso l’energia rinnovabile. Ne abbiamo parlato con il Presidente Massimo Mobiglia. “Come già insito nel nome, noi andiamo a cercare degli esempi virtuosi nel territorio di aziende e privati, ma anche investitori pubblici, che fanno passi concreti per ridurre le emissioni di CO2”. In questo caso concreto, ci spiega sempre Mobiglia, “abbiamo avuto la Cassa pensioni dell’IPCT e l’AIL, che in un quartiere di una certa dimensione hanno realizzato il più grande impianto di raggruppamento per il consumo”.

Economicamente conveniente

Oltre all’impatto positivo sull’ambiente, relativo in particolare alla riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, Mobiglia conferma che una transizione di questo tipo conviene anche a livello economico. “Questi raggruppamenti, queste comunità, hanno effettivamente il grande vantaggio che con l’autoconsumo si ottiene una corrente elettrica che è più bassa del costo del rivenditore. Inoltre ci troviamo in un momento dove la volatilità della ripresa del costo della corrente fotovoltaica prodotta in esubero è ancora più conveniente”.