Ticino
Pregassona: tutto fermo alla casa-anziani
Redazione
12 anni fa
La struttura che dovrebbe avere 114 posti letto deve far fronte al momento di austerità di Lugano

Eppur si muove? Macché, dalle parti di Pregassona, dove dovrebbe sorgere la nuova casa anziani, o meglio, il centro polifunzionale da 114 posti letto, è tutto fermo. Eppure, tutto sarebbe pronto per partire, il concorso è stato fatto, il progetto c’è, il credito è stato approvato. E allora, che succede? Succede che le casse di Lugano, piangono. Perché se 10 milioni ce li mette il Cantone, gli altri 37 devono arrivare dalla città sulle rive del Ceresio. Ma il consuntivo 2012 parla chiaro: 35 milioni di deficit e per l’anno prossimo non andrà meglio. Una bella gatta da pelare per il neo Municipio, che ha già annunciato da tempo una seduta di clausura prevista per luglio, una seduta per decidere le priorità. Sì, perché i progetti in cantiere sono tanti, e a qualcosa bisognerà gioco forza rinunciare: LAC, comparto campo marzio, polo sportivo, giusto per citarne alcuni. Si sa, la città è piccola, le voci corrono, e così lo stallo della casa anziani ha cominciato a generare qualche preoccupazione, anche perché 4 milioni per la progettazione già sono stati spesi, senza contare che il messaggio municipale del settembre 2011 stimava l’autunno del 2015 come data di consegna dell’opera. Ormai, ben che vada si sforerà con i tempi. Ben che vada, perché la paura di alcuni è che alla fine, del centro polifunzionale non se ne faccia più nulla. Una paura riportata nero su bianco da un’interrogazione targata UDC e PPD, pronta per arrivare sui banchi del Municipio. ”Il progetto è di primaria importanza per la cittadinanza?”, chiede all’esecutivo la prima firmataria, la democentrista Raide Bassi. Per la risposta toccherà attendere verosimilmente fino a luglio. Di certo c’è che la situazione finanziaria non è rosea, e questo si sapeva, che negli anni passati, forse con gli investimenti si è volato un tantino alto visto come è andata a finire, che magari se il passato esecutivo si fosse dotato di un piano finanziario e degli investimenti le cose sarebbero andate diversamente. Di certo c’è che a Pregassona, non si muove un sasso.

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