
La somma di animali ritrovati morti a seguito dell’attacco di un lupo lo scorso 26 maggio sui monti di Sciaga a Indemini "ha raggiunto quota 10" e altri "8 capi risultano ancora dispersi". Si sono così raggiunte le condizioni per abbattere il predatore. Lo affermano l'Associazione per la Protezione del territorio dai grandi Predatori (APTdaiGP) e l'Unione Contadini Ticinesi (UCT) in una lettera inviata al Consiglio di Stato, nella quale chiedono di procedere con l'abbattimento.
Ridotto di quasi due terzi il gregge
Vittima dell'attacco un'azienda agricola e un gregge di pecore che "non sono proteggibili", ricordano le due associazioni. "La predazione ha ridotto di quasi due terzi il gregge dell'allevatrice e non ci sembra lecito accampare dubbi sulle cause che hanno portato alla morte o alla scomparsa degli animali".
Chiesto il coinvolgimento anche dei cacciatori
Visto che le analisi del DNA hanno confermato che la predazione è opera di un lupo, che il numero dei capi predati ha superato la soglia di danno rilevante e che nella zona vi sono altri alpeggi caricati con bestiame minuto, è "ottemperato il principio della Strategia lupo Svizzera secondo cui l'abbattimento permetterebbe di prevenire ulteriori danni". Una zona che dovrebbe comprendere l'Alto Gambarogno, l'Alta Valle Veddasca, la sponda destra della valle Vedeggio e l'Alto Malcantone. Data la vastità della zona e la complessa conformazione morfologica della stessa, le due associazioni raccomandano, come previsto dalle disposizioni federali, "di far capo anche a cacciatori che abbiano eccellente conoscenza della zona, scelti dall’Ufficio caccia e pesca".