
Manca poco meno di un mese al 4 marzo, quando dalle urne scaturirà il verdetto sull'iniziativa No Billag e il nuovo ordinamento finanziario. Ma c'è chi già adesso esprime le sue preferenze di voto...online. Sui social network sono in molti che hanno fotografato la schedina di voto e, ritoccandola, hanno postato l'immagine raffigurante la loro posizione in merito.
Alcuni utenti però hanno manifestato dubbi sulla legalità di questa prassi. Alla mente è tornato l'episodio del figlio di Donald Trump che, prima dell'elezione del padre, aveva postato su Twitter una foto della sua scheda di voto. Una violazione della legge in otto Stati statunitensi. In Italia invece, se si postano le proprie preferenze sui social, si rischiano sanzioni per compravendita di voto.
In Svizzera non c'è nulla da temere, conferma l'ufficio giuridico cantonale, contattato da Ticinonews. "C'è il segreto di voto, ma è a tutela del cittadino che beneficia di questa garanzia costituzionale" spiega Francesco Catenazzi. "Ci sono molte persone che dichiarano pubblicamente la loro posizione. In questo caso si tratta di un passo in più visto che la preferenza finisce online: ma mostrare la scheda non è illegale. L'importante è che il cittadino non sia obbligato a far vedere il voto, ma che sia una sua libera scelta".
Non è detto poi che il voto mostrato online è lo stesso che comparirà sulla schedina che finirà nell'urna. Il cittadino ha la facoltà, se necessario, di farsi cambiare la scheda e votare in modo diverso.
(Foto: Facebook)
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