
Samuel Lembo, il 23enne che durante le giornate autogestite del marzo 2015 alla Scuola di Commercio di Bellinzona proiettò la pellicola "A Serbian Film", ha sbagliato ma non è punibile.
È la conclusione cui è giunta la procuratrice pubblica Valentina Tuoni, che negli scorsi giorni ha firmato un decreto d'abbandono nei confronti del giovane.
La notizia è riportata da La Regione, che spiega le motivazioni della decisione del Ministero pubblico: i reati di pornografia e rappresentazione di atti di cruda violenza sono effettivamente stati commessi, ma Lembo non è punibile perché si riteneva convinto dell'interesse culturale del film, attraverso il quale intendeva affrontare metaforicamente il tema della guerra nei Balcani.
La procuratrice riconosce che il film non ha alcun valore culturale, dato che non mostra la guerra, bensì "violenza cruenta fine a se stessa, atti sessuali atroci anche su neonati e minorenni, in una ripetizione tale da oltrepassare ogni limite ammissibile dalla legge", secondo quanto si legge nel decreto. Ma il giovane, sempre secondo la procuratrice, ha agito in buona fede. L'unico rimprovero che gli viene mosso è quello della mancata segnalazione alla direzione scolastica dei contenuti del film, ma ciò non basta per condannarlo.
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