Ticino
Ponte Tresa: le agenzie di sdoganamento sul piede di guerra
Redazione
15 anni fa
Una nuova legge italiana obbliga le agenzie a richiedere un visto a Varese per sdoganare merci con un valore superiore a 6mila euro

Sdoganare merci con un valore superiore a 6000 euro dal valico di Ponte Tresa da qualche giorno è molto più complicato. Dal cielo, e s'intenda da Roma, infatti è piovuta tra capo e collo una nuova legge che rischia di compromettere seriamente l'attività delle agenzie di sdoganamento. Non solo quelle ticinesi. "La legge, entrata in vigore mercoledì - ci spiega Rita Barenco, responsabile dell'agenzia Franzosini a Ponte Tresa - obbliga le agenzie di sdoganamento italiane a presentare un istanza a Varese prima di poter emetter il timbro necessario per lo sdoganamento in Svizzera. L'ok da parte di Varese viene rilasciato unicamente dopo aver certificato la provenienza UE della merce. La pratica inoltre, deve essere presentata 10 giorni in anticipo rispetto al giorno dello sdoganamento". Gli effetti della legge sono davvero deleteri e non solo per quanto riguarda l'attività delle agenzie ticinesi che di punto in bianco si trovano tagliate fuori dal commercio: i trasportatori infatti opteranno per il valico del Gaggiolo, con notevoli conseguenze per il traffico di tutto il Mendrisiotto già fortemente sotto pressione. "Traffico significa inquinamento, prosegue Rita Barenco. La bretella Stabio-Mendrisio già tartassata riceverà il colpo di grazia finale" Senza contare che la legge rischia davvero di mettere in forse l'attività delle agenzie. "Nei prossimi giorni prenderemo posizione, prosegue Rita Barenco, manifestando la nostra contrarietà per una legge decisa a tavolino a Roma".

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