Grigioni
Polizia senza cittadinanza anche in Ticino? Al via il dibattito
Redazione
2 anni fa
Il Canton Grigioni ha adeguato le procedure per gli aspiranti agenti: in futuro potranno partecipare anche le persone con permesso C. Per Tiziano Galeazzi (UDC) è fuori discussione revocare il requisito della nazionalità. Per Laura Riget (PS) ci sono altri fattori che entrano in gioco.

In futuro nei Grigioni anche gli stranieri in possesso di un permesso di domicilio (permesso C) potranno fare il test attitudinale per diventare agenti di polizia. Il Governo ha infatti deciso di adeguare la procedura di reclutamento, revocando il requisito della cittadinanza svizzera. La procedura è in linea con quella già adottata in altri Cantoni (come Basilea Città, Svitto, Neuchâtel e Giura) e ha lo scopo di reclutare un numero sufficiente di nuove leve. Abbiamo messo a confronto favorevoli e contrari.

Galeazzi: “Un delitto mettere in dubbio la nazionalità”

Per il deputato UDC Tiziano Galeazzi l'idoneità per essere agente di polizia passa dalla nazionalità. "Il fatto che la nazionalità venga messa in dubbio è un delitto”, spiega a Ticinonews. “Siamo contrari a tutti i livelli. Lo eravamo già stati nel 2014 quando si parlava di forze di polizia senza la nazionalità svizzera. Solamente la sinistra poteva pensare una cosa del genere. La sovranità nazionale va rispettata e coloro che fanno questo lavoro, settore molto sensibile, devono essere svizzeri". Secondo Galeazzi il rischio è che questa flessibilità possa estendersi anche in altri ambiti: "Questo è il primo passo, il secondo probabilmente sarà nell'esercito e poi forse anche nella nazionale di calcio. Arriveremo ad un finale, sempre dettato dalla sinistra, per far votare nel nostro paese anche gli stranieri. È assolutamente da bocciare". Per sopperire alla mancanza di personale, Galeazzi suggerisce di “pescare” candidati fuori Cantone: “Al concorso in Ticino si sono presentati in 200 e ne sono stati selezionati una quarantina da formare. Con delle comunicazioni intercantonali, le persone rimaste fuori dalla selezione avrebbero potuto pensare di trasferirsi nei Grigioni. Almeno sappiamo che sono cittadini svizzeri. Un giorno poi potrebbero rientrare nel corpo di polizia ticinese”.  

Riget: "Ci sono criteri più importanti del passaporto"

Per Laura Riget, deputata e copresidente del PS, ci sono criteri più importanti per la selezione del personale. "In circostanze in cui mancavano persone che si candidavano per diventare poliziotti capisco che nel Canton Grigioni si sia deciso di aprire la possibilità anche alle persone con il permesso C. Non penso tuttavia che il criterio di avere o non avere un passaporto svizzero sia il requisito principale per essere un buon poliziotto. Vanno prese in considerazione anche le competenze e le motivazioni, nonché fattori più umani legati alla personalità del candidato o della candidata e quindi anche la giusta sensibilità ed empatia per fare questo lavoro, che sappiamo è un compito molto delicato, con situazioni molto complesse". Per Riget questo tema costituisce un'opportunità per fare anche una discussione più ampia: "Facendo un paragone con altri paesi europei, in Svizzera abbiamo un tasso di persone straniere estremamente elevato perché abbiamo un processo di naturalizzazione complesso, duraturo ed in parte anche costoso. Molte persone che vivono e lavorano qui da anni pagano le tasse e partecipano alla vita sociale, ma non hanno però il passaporto e la cittadinanza, così come il diritto di voto. Penso che si debba fare anche una riflessione sul facilitare il processo di naturalizzazione".