Il Canton Ticino è pioniere nell’affrontare l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 con il telemonitoring. L’obiettivo di questa telesorveglianza è quello di ridurre le ospedalizzazioni e il carico di lavoro che grava sul personale della salute, con conseguente alleggerimento anche della pressione sui costi del settore. Per questo motivo Marina Carobbio e Marco Chiesa hanno inoltrato un’interpellanza urgente a Berna affinché questa strategia possa essere utilizzata anche nel resto della Svizzera, “ammesso e concesso che questo servizio possa essere replicato velocemente e efficacemente in tutta la Confederazione”.
“Circa 250 pazienti positivi colpiti da sintomatologie leggere ma con un rischio residuo di peggioramento o facenti parte di gruppi a rischio sono stati monitorati. A quanto è dato a sapere il 10% di queste persone è stato ospedalizzato a causa di un aggravamento della loro situazione mentre il 97% ha dichiarato che la telesorveglianza li ha notevolmente rassicurati. I parametri vitali monitorati sono la saturazione dell’ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca”, spiegano nell’interpellanza.
Ammesso e concesso che questo servizio può essere replicato velocemente e efficacemente in tutta la Svizzera, chiediamo se tale progetto di successo non meriti di essere concretamente analizzato dalla Confederazione e se la stessa lo reputi una soluzione percorribile, efficace, efficiente ed economica per affrontare le attuali sfide sanitarie.
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