Ticino
“Si blocchino i padroncini”
Il consigliere nazionale e presidente dell’Udc Ticino Piero Marchesi. Foto CdT/Gabriele Putzu
Il consigliere nazionale e presidente dell’Udc Ticino Piero Marchesi. Foto CdT/Gabriele Putzu
Redazione
4 anni fa
Un’interpellanza al Consiglio federale chiede di limitare i permessi per le aziende italiane che operano in Ticino

“I padroncini (aziende italiane che vengono in Svizzera per eseguire generalmente commesse nell’ambito dell’edilizia) sono un fenomeno molto conosciuto nel Canton Ticino. Ogni anno molti milioni di franchi in commesse vengono attribuite a queste aziende, che di fatto sottraggono cifra d’affari alle aziende ticinesi, che nel Cantone creano occupazione, formano apprendisti, investono e pagano tasse e imposte”, scrive il consigliere nazionale Udc Piero Marchesi in un’interpellanza al Consiglio federale.

“Lo stesso non si può affermare per i padroncini, che notoriamente entrano in Svizzera con un permesso di lavoro facilmente accessibile, forniscono prestazioni - spesso in nero - e poi tornano in Italia non lasciando alcun valore aggiunto sul territorio”. E aggiunge: “Per le Autorità preposte al controllo è praticamente impossibile verificare che il salario pagato ai collaboratori sia corretto, che i contributi sociali vengano realmente corrisposti e che le prestazioni offerte vengano correttamente imposte dallo Stato”.

Negli scorsi mesi, con le dogane chiuse, “molte PMI e artigiani ticinesi hanno ricevuto moltissime richieste d’offerta e pure molte commesse, che in passato venivano invece assegnate ai padroncini”, scrive Marchesi, con il timore che ora “si tornerà in breve tempo alla situazione precedente il Covid – 19”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata