Ticino
Modifica degli orari: “Sicuri che funzioni?”
L’MPS inoltra un’interpellanza al Consiglio di Stato sui nuovi orari nelle scuole medie superiori e denuncia: “È l’ennesimo pietoso fallimento del DECS”

È ormai passata una settimana da quando è entrato in vigore il nuovo orario per le scuole medie superiori del Cantone. Un cambiamento che non piace, né agli studenti, né a una parte politica: sono molteplici le foto in rete che dimostrano come in realtà il problema alla base non sia stato superato.

Secondo l’MPS, che inoltra un’interpellanza al Consiglio di Stato in tal senso, la scelta di posticipare gli orari agli allievi “è l’ennesimo pietoso fallimento del DECS”. Una decisione che non “soddisfa nemmeno le famiglia, né tanto meno gli insegnanti ma che soprattutto non risolve il problema”.

“Già al primo annuncio, avevamo espresso le nostre riserve di fondo. In particolare, al di là della possibilità di raggiungere veramente gli obiettivi che la misura si prefiggeva (sgravare il traffico pubblico), poiché il DECS imponeva alle scuole una modifica del loro funzionamento per sopperire a inefficienze e politiche sbagliate dei responsabili dei vettori di traffico (a cominciare dalle FFS). Prova ne sia che la questione del sovraccarico di treni e autobus in alcuni momenti della giornata è ormai annoso: DECS e governo non si fanno sentire e le FFS non ci sentono. Anche se non fosse sopraggiunto il Covid la situazione era e resta inaccettabile”, sottolinea l’MPS.

Le domande al Consiglio di Stato
1. In che modo è stata applicata nelle diverse scuole questa decisione di posticipare l’orario delle lezioni?
2. Le modalità di applicazione sono state, in generale, sottoposte a consultazione tra i docenti e gli studenti prima di essere decise e messe in pratica?
3. Come, a giudizio del governo, è stata accolta questa decisione da studenti, famiglie e insegnanti?
4. Il giudizio del governo in risposta al punto 3 è fondato su un qualche tipo di sondaggio, seppur informale, eseguito presso studenti e docenti (oggi facilmente e celermente realizzabile grazie ai mezzi informatici)?
5. Il governo è in grado di fornire dati sugli effetti di questa misura sul sovraffollamento dei mezzi pubblici? Se sì, come sono stati raccolti questi dati? Se no, intende procedere in questo senso? Con quale modalità e quali tempi?
6. Alla luce delle critiche sollevate da studenti, docenti e famiglie il governo non ritiene opportuno rivedere la misura adottata e attivarsi per potenziare i mezzi di trasporto a disposizione?

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata