
Stampare e spedire riviste costa. Per questo lo Stato dovrebbe rinunciarvi e ripiegare sul digitale al 100%, risparmiando e tutelando l’ambiente. È questa la proposta di alcuni granconsiglieri appartenenti al gruppo Udc, contenuta in un’interpellanza al Consiglio di Stato.
I deputati Edo Pellegrini, Roberta Soldati, Daniele Pinoja e Paolo Pamini puntano in particolare il dito contro la rivista “Scuola ticinese” pubblicata dal Decs. “La pubblicazione citata è indubbiamente ben presentata e stampata su carta di un certo pregio, per cui avrà anche costi non indifferenti. Inoltre, anche l’invio postale a domicilio è certamente oneroso. La quantità di carta utilizzata ha certamente anche un impatto sull’ambiente”, scrivono. “Quanto indicato sopra vale certamente anche per altre pubblicazioni dello Stato, quali il corposissimo ‘Annuario statistico ticinese’ ecc. Le due pubblicazioni citate e molte altre possono essere scaricate senza problemi dal sito del Cantone. D’altra parte anche il Foglio Ufficiale presto sarà disponibile solo in forma elettronica”.
Per questo i granconsiglieri chiedono quanto costi l’impaginazione, la stampa e la spedizione della rivista “Scuola ticinese” e delle altre riviste pubblicate dal Cantone. Ecco le loro domande:
1. Quanto costa l’impaginazione, la stampa e la spedizione postale della rivista “Scuola ticinese”?
2. Più in generale, a quanto ammontano i costi complessivi (impaginazione, stampa e spedizione postale) per le riviste inviate agli abbonati e agli interessati?
3. Non ritiene il CdS che, nel 2020, si potrebbe tranquillamente soprassedere alla stampa ed all’invio di questa ed altre pubblicazioni e limitarsi alla pubblicazione sul sito del Cantone, magari con invio di una e-mail informativa agli abbonati e agli interessati, con un buon risparmio per le finanze dello Stato?
4. In questi tempi di cambiamenti climatici e grande sensibilizzazione alle problematiche ambientali, evidenziati anche sul diario-agenda distribuito ad inizio di anno scolastico agli allievi delle scuole del Cantone, non pensa il CdS di poter dare il buon esempio anche ai giovani, evitando di stampare su carta quanto può tranquillamente essere letto al computer?
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