Ticino
“Cosa facciamo con l’educazione fisica?”
Bellinzona, 2 maggio 2019 - Prima seduta Gran Consiglio legislatura 2019/2023. Lelia Guscio (Lega). (FOTO GABRIELE PUTZU)
Bellinzona, 2 maggio 2019 - Prima seduta Gran Consiglio legislatura 2019/2023. Lelia Guscio (Lega). (FOTO GABRIELE PUTZU)
Filippo Suessli
3 anni fa
Alcuni granconsiglieri chiedono al governo quale sia la soluzione da adottare per le lezioni di ginnastica confrontata con misure di protezione drastiche

Nelle scuole ticinesi si continua a fare lezione di educazione fisica. Nel postobbligatorio il piano di protezione protezione prevede misure piuttosto rigide. Mascherina e distanza di sicurezza su tutte. Altre misure, fa notare la granconsigliera Lelia Guscio in un’interrogazione (firmata anche da Massimiliano Robbiani, Tiziano Galeazzi, Edo Pellegrini e Roberta Soldati), “appaiono quasi inapplicabili. Ci riferiamo all’uso degli spazi comuni: per le docce si suggerisce di eventualmente introdurre dei turni ben precisi mentre per l’uso degli spogliatoi, se non possibile assicurare la distanza sociale, si consiglia di definire una modalità di entrata e di uscita scaglionata”.

Ma la misura che ha suscitato più reazioni contrastanti tra gli addetti ai lavori, secondo gli interroganti, è “l’indicazione di assicurare almeno 15 metri quadrati di spazio esclusivo per persona oppure, per sport che non richiedono uno sforzo fisico considerevole e non comportano spostamenti, almeno 4 metri quadrati. Vengono inoltre consigliate attività fisiche a bassa soglia di attivazione e che non comportino una sudorazione importante.

Tutto questo per lo scenario 1, mentre non ci addentriamo nelle misure previste per lo scenario 2, ovviamente ancora più restrittive”.

Ecco quindi le domande al Consiglio di Stato:

1. Non ritiene il Consiglio di Stato che l’Educazione fisica venga, a causa dello specifico piano di protezione, discriminata rispetto ad altre materie?
2. In caso di non attuazione, a causa dello spazio necessario o del numero di studenti, dell’indicazione relativa ai 15 metri quadri, come dovranno intervenire le autorità scolastiche?
3. E`stata considerata, come già avvenuto in alcuni istituti, la frequenza di metà classe per un’ora lezione?
4. Anche per lo scenario 1, per quale motivo le lezioni teoriche non potrebbero aver luogo online invece che in palestra?
5. Alcuni studenti di un liceo Cantonale, all’inizio della seconda ondata, hanno lanciato una petizione per interrompere le lezioni di Educazione fisica: ritiene il Consiglio di Stato che questa misura sia attuabile?

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