
Dal 2010 al 2018 il numero dei frontalieri over 50 è aumentato di 7976 unità, passando da quota 9119 a 17'095. In termini assoluti, rispetto al I trimestre 2014, sono aumentati di più nei rami delle attività manifatturiere (+194 in media all’anno), delle attività del commercio (+184) e delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+161). Lo precisa il Consiglio di Stato, rispondendo a un'interrogazione di Matteo Pronzini (MPS) in merito al fenomeno dei disoccupati ultracinquantenni (vedi articolo suggerito).
Per quanto riguarda l'andamento di quest'anno, il Governo rileva che il numero di frontalieri era di 63'958 unità nel primo trimestre 2018, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno 2017 (-598). La categoria degli over 50 è stata l'unica classe d’età a registrare una crescita su base annua, pari a +624 lavoratori. I frontalieri di età compresa tra i 40 e 49 sono infatti diminuiti di 257 unità, mentre quelli tra i 30 e i 39 anni di 164 unità e quelli al di sotto dei 30 anni di 801 unità.
"L’Ustat non può escludere l’invecchiamento della popolazione" spiega il Governo. "Con i dati a disposizione non è però possibile distinguere quale parte della crescita sia da attribuire all’invecchiamento delle popolazione di frontalieri e quanta sia invece da imputare all’arrivo di nuovi frontalieri con un età di 50 anni o più".
Per quanto riguarda il numero di ultracinquantenni che hanno finito il diritto alle indennità LADI, nel 2010 il loro numero si attestava a 390, mentre nel 2017 era salito a 688.
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