
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del direttore e responsabile scientifico della Fondazione Bolle di Magadino Nicola Patocchi riguardante l'allontanamento di uno stormo di cicogne bianche sul Piano avvenuto martedì alle 07.15 dagli addetti dell'aerodromo per mezzo di petardi esplosivi come raffigurato nella fotografia di Martina Spinelli di ProNatura Ticino."Nel corso della giornata di martedì uno stormo di cicogne bianche in migrazione ha fatto sosta sul Piano di Magadino. Naturalmente attirate dalla riserva delle Bolle di Magadino, ricca in prede per nutrirsi, si sono fermate nei prati dell’aerodromo di Locarno-Magadino. In quest’area non sono le benvenute e sono state sloggiate dagli addetti del campo d’aviazione tramite petardi lanciati appositamente (vengono chiamate misure di “birdcontrol”), come documentato da diversi testimoni. Infatti, le cicogne e altre categorie di uccelli sono un rischio concreto per i piloti (il cosiddetto “Birdstrike”).
Le direttive internazionali in materia di sicurezza di volo indicano chiaramente che va evitata la costruzione di aeroporti in prossimità di zone attrattive per gli uccelli. Le piste di Locarno Magadino sono in piena aerea protetta...
Il rischio più grande è per i piccoli jet (a Magadino oggi sembra ne rimanga uno, ma possono atterrarne altri). Per fortuna fino ad oggi non si sono verificati incidenti gravi, ma se dovesse succedere è già chiaro che le autorità aeroportuali dovranno inasprire le misure di allontanamento degli uccelli. La Commissione Scientifica della Fondazione Bolle di Magadino da anni segnala questo problema di convivenza, poiché molto preoccupati delle possibili conseguenze sulla riserva. Purtroppo il problema è da sempre stato minimizzato dai responsabili.
Nel 2016, la Commissione Scientifica ha dovuto chiedere una perizia a due esperti internazionali i quali hanno confermato la pericolosità dell’aerodromo Locarno Magadino riguardo al rischio potenziale di incidenti con gli uccelli. Da allora, di fronte all’evidenza dei fatti, i responsabili dell’aerodromo hanno cominciato ad allontanare attivamente gli uccelli dalle piste, senza autorizzazione nè coordinamento con gli esperti delle Bolle. A precise richieste di procedure di autorizzazione e di coordinamento da parte della Fondazione e delle Associazioni svizzere per la protezione della Natura non si è mai entrati in merito.
Intanto, il Cantone Ticino sta progettando il prolungamento (150 m) della pista in asfalto proprio per poter mantenere i piccoli jet privati a Locarno-Magadino. Un’intento in contraddizione con la garanzia di convivenza tra riserva naturale e aerodromo. Infatti le esigenze del “birdcontrol” per questi aerei dovranno essere effettuate sull’intero corridoio di decollo e atterraggio, quindi anche nel cuore stesso della zona protetta, habitat di quasi 300 specie di uccelli".
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