Ticino
"Più che un truffatore mi sento un truffato"
Redazione
16 anni fa
Il produttore Francesco Juilland scarcerato oggi parla in esclusiva a TeleTicino: "Patrizia Pesenti? Una donna straordinaria"

“Più che un truffatore mi sento un truffato”. Così il produttore cinematografico luganese Francesco Juilland nella prima intervista concessa in esclusiva a TeleTicino poche ore dopo la sua scarcerazione. L’intervista verrà proposta al tg “TicinoNews” di questa sera. “PATRIZIA? UNA DONNA STUPENDA” “Confido comunque nella giustizia”, ha aggiunto il 42enne, già candidato alle Nazionali per la Lega dei ticinesi e legato da alcuni mesi da una relazione sentimentale con la ministra Patrizia Pesenti. Nell’intervista Juilland parla anche di lei: “Patrizia? Una donna stupenda”, dice. E aggiunge che nei suoi confronti non c’è alcun procedimento penale negli Stati Uniti, dove Julliand ha vissuto vent’anni lavorando nel mondo del cinema. “Ora sono provato dal carcere – conclude -. Ma sono felice di essere tornato in libertà”. IERI IL BLITZ IN ITALIA Ieri, a poco meno di un mese dall'arresto a Lugano di Francesco Juilland, la Guardia di finanza di Milano ha messo a segno un maxi-blitz che ha portato in carcere otto persone. Le accuse sono associazione a delinquere, truffa e falsificazione di polizze assicurative. Perquisizioni e arresti sono scattati nelle province di Milano, Novara, Viterbo, Benevento, Bergamo, Varese, Lecco e Reggio Emilia. LE ACCUSE MOSSE A JUILLAND L'inchiesta è scattata su segnalazione del Ministero pubblico ticinese, che il 6 novembre aveva ordinato l'arresto di Juilland, di suo padre Giuseppe, 73 anni, e di altre tre persone. A unire i Juilland e gli altri tre arrestati c'erano polizze false della compagnia Ina Assitalia grazie alle quali gli indagati hanno ottenuto ingenti prestiti bancari. Dall'inchiesta coordinata dalla procuratrice pubblica Monica Galliker è emerso che Francesco Juilland ha ottenuto da due banche luganesi 4 milioni e 200'000 franchi. Ne ha spesi 758'000, 400 dei quali per pagare l'italiano che gli ha procurato le polizze false. Il resto della somma è stata recuperata. Jullian è accusato di truffa per mestiere, falsità in documenti e riciclaggio di denaro. Suo padre Giuseppe, pensionato residente a Roma, ma arrestato nella casa del figlio a Lugano, ha svolto un ruolo di secondo piano nella vicenda. Resta però in carcere in quanto ha sulle spalle una condanna a 18 mesi da espiare per truffa, divenuta definitiva nove anni fa. E' difeso dall'avvocato Eero Depolo.L'inchiesta è stata aperta in Ticino in ottobre. Francesco Julliand, difeso dall'avvocato Elio Brunetti, cercava finanziamenti per creare un fondo di investimento nel settore del cinema e dei mass media.emmebi

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